Giustamente acclamato dalla stampa internazionale, Challengers è diventato il primo, atteso film di Luca Guadagnino a conquistare il box office americano nonché il secondo, 19 anni dopo Melissa P., a fare altrettanto con quello italiano. Costata 55 milioni di dollari, la pellicola sceneggiata da Justin Kuritzkes ha incassato 15 milioni al debutto a stelle e strisce e 1.439.933 euro al botteghino tricolore.
Nel 2017 Chiamami Col Tuo Nome incassò in tutto il mondo 43,368,603 dollari, di cui $18,095,701 in Nord America. Nel 2022 Bones And All arrivò ai $15,234,907 nel mondo, di cui $7,834,907 in Nord America. Nel 2018 il remake di Suspiria raccolse $7,942,093 nel mondo, di cui $2,483,472 in Nord America. Nel 2015 A Bigger Splash si fermò ai $7,547,068 nel mondo, di cui $2,024,099 nel Nord America, mentre nel 2009 Io sono l’Amore ottenne $11,822,291 nel mondo, di cui ben $5,005,465 in Nord America.
Poi c’è il caso Melissa P., opera seconda di Guadagnino dopo The Protagonists, che nel 2005 incassò solo in Italia 1.901.100 euro all’esordio, per poi arrivare ai 6.019.385 euro con 987.425 spettatori. In pochi giorni Challengers ha già superato i 1.345.054 euro totali incassati nel Bel Paese da Bones and All, con Chiamami col tuo nome che si fermò ai 3.180.790 euro. Challengers punta a superarlo e sogna di fare altrettanto con il film del 2005.
In attesa di Queer con Daniel Craig, sempre più attesissimo alla Mostra dei Cinema di Venezia, e dell’ormai imminente Camere Separate, Luca Guadagnino ha intanto infranto un tabù, diventando il primo regista italiano a far suo il box office USA dai tempi di Gabriele Muccino con La Ricerca della Felicità. Era il 2006. Worldwide, Challengers è partito con 25 milioni di dollari incassati, 1.8 dei quali raccolti nel Regno Unito.
In Challengers (qui la nostra recensione) Zendaya è Tashi Duncan, un’ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal campo. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai rovinato Patrick (Josh O’Connor), un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi quale sia il prezzo della vittoria…
Affiancato dal direttore della fotografia Sayonbhu Mukdeeprom, dalla scenografa Merissa Lombardo, dal montatore Marco Costa e dal costumista Jonathan Anderson, il regista di Bones and All ha girato un film che è pura scarica di adrenalina, con una straripante energia bisessuale che inonda lo schermo. Un’opera pop orgogliosamente esagerata, vorticosa, divertente, quasi afrodisiaca, con tre attori in stato di grazia e una messa in scena mai banale, che ostenta bellezza in ogni singolo frame.
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