Hogwarts Legacy, il prossimo videogioco ambientato nel mondo creato da J.K. Rowling per la sua serie di romanzi Harry Potter, permetterà di interpretare personaggi transgenere. Un bello schiaffo all’autrice dei romanzi originali, che negli ultimi tempi si è fatta conoscere proprio per la sua crociata contro i diritti delle persone transgenere.
Hogwarts Legacy è parte dell’etichetta Portkey Games, in cui Warner Bros. raggruppa tutti i videogiochi legati al mondo di Harry Potter. Annunciato a settembre dell’anno scorso, Hogwarts Legacy si presenta come il più grande progetto videoludico ispirato a questa ancora vendutissima serie di romanzi: un videogioco di ruolo (quindi basato sulla crescita del personaggio) a esplorazione libera (open-world) ambientato nella scuola inglese di magia di Hogwarts nel diciannovesimo secolo. Come in molti videogiochi di questo genere, potremo creare liberamente il nostro personaggi principale all’inizio dell’avventura, e a quanto pare sarà possibile avere anche personaggi esplicitamente transgenere.
La notizia proviene da Jason Schreier, reporter di Bloomberg specializzato in videogiochi. Per quanto Schreier sia considerato un personaggio controverso nel mondo del giornalismo videoludico, i suoi reportage sono spesso (oseremmo dire “sempre”) assai ben documentati e offrono importanti dettagli sullo sviluppo dei videogiochi e sulla vita delle persone che ci lavorano.
Secondo quanto raccontato a Schreier da “persone vicine allo sviluppo del videogioco,” Hogwarts Legacy permetterà di scegliere indipendentemente voce (maschile o femminile), corpo e genere del proprio personaggio principale. Sarebbe quindi possibile avere per esempio un personaggio che ha un corpo tradizionalmente maschile, una voce tradizionalmente maschile e che si identifica come donna. Come sapete se conoscete la serie di Harry Potter, i dormitori della scuola di magia di Hogwarts sono divisi in camerate per le ragazze e camerate per i ragazzi, e il genere scelto servirà anche ad assegnare il personaggio a uno dei due dormitori (oltre a definire come gli altri personaggi si riferiranno a noi). Questo vuol dire che le streghe transgenere di Hogwarts Legacy potranno entrare nel dormitorio delle ragazze (come dovrebbe essere), mentre uno dei capisaldi della campagna anti-trans di Rowling è proprio l’esclusione delle donne trans dagli spazi destinati alle donne (per esempio, dai bagni). Non sarebbe invece presente alcuna opzione indirizzata al non-binarismo di genere.
Questo non risolve, naturalmente, tutti i problemi di Hogwarts Legacy. Di recente il giornalista Liam Robertson ha fatto notare che uno dei leader dello studio di sviluppo, Troy Leavitt, ha in passato pubblicato su YouTube decine di video anti-femministi. E il videogioco è comunque basato sull’opera di J.K. Rowling e comunque contribuirà ad accrescerne e definirne fama e potere, che lei ha deciso di usare per la sua lotta contro i diritti delle persone transgenere. Il mondo di Harry Potter resta ancora strettamente (ed economicamente) legato alla sua autrice originale. Le posizioni di Rowling hanno però infastidito alcune delle persone che stanno lavorando a Hogwarts Legacy (come raccontato in passato sempre da Bloomberg), che hanno allora risposto spingendo perché il gioco fosse il più inclusivo possibile. E l’editore del gioco, Warner Bros., ha assicurato che Rowling non è “direttamente coinvolta” nella creazione di questa opera, pur difendendo il suo diritto di esprimere le sue opinioni transfobe.
Hogwarts Legacy di Avalanche Software e Warner Bros. Interactive Entertainment è stato di recente rinviato al 2022 (doveva originariamente uscire nel 2021) e dovrebbe essere disponibile per PC e console PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Serie X e Xbox Serie S. Come abbiamo visto ci sono ancora parecchi motivi per non supportare un simile progetto e manca ancora tanto alla sua uscita, quindi non è neanche possibile sapere con sicurezza se questa caratterizzazione inclusiva del personaggio principale sarà davvero presente nel prodotto finito. Lo sviluppo di un videogioco è raramente un percorso lineare. Ma vedere uno studio di sviluppo provare a inserire personaggi trans all’interno del mondo eteronormativo (ah no scusate, Silente è gay… giusto… tutto risolto) e cisnormativo di Rowling dà comunque una certa soddisfazione.
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