I 100 anni di Gucci, la storia completa in cinque minuti

Una storia lunga 100 anni, dal 1921 a oggi. Dalla prima boutique a Roma, all'omicidio di Maurizio Gucci organizzato da Patrizia Reggiani; da Tom Ford, alla rinascita del marchio con Alessandro Michele: ecco la Maison Gucci in cinque minuti.

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Gucci, dopo ‘ciao’ è la parola più conosciuta al mondo. Sarà che è uno dei brand di lusso più apprezzati e influenti della storia, autentico punto di riferimento internazionale nel settore della moda e degli accessori, e nella gestione moderna e innovativa del business.

Fondata a Firenze nel 1921, la Maison Gucci è nota per le sue creazioni eclettiche e contemporanee espressione dell’eccellenza artigianale italiana, insuperabili in termini di qualità, cura dei dettagli e design innovativo. (Ma è davvero così?)

Non tutti sanno però che la storia di Gucci è nata in Inghilterra: Guccio Gucci, nato nel 1881, all’età di 17 anni lasciò Firenze per andar a lavorare nel Regno Unito, al Savoy Hotel di Londra. Lì ha conosciuto e apprezzato lo stile inglese.

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Gucci Aria – Savoy Club, ispirato alla storia del fondatore Guccio Gucci

Dopo quel periodo, torna a Firenze nel 1921, dove fonderà l’azienda Gucci e venderà principalmente pelletteria, guanti e valigie. 

L’imprenditore divenne famoso anche per gli articoli da equitazione, seppur non era mai andato a cavallo: produceva soprattutto staffe e morsetti. 

Col tempo, i prodotti iniziarono a piacere a tanti: e la domanda aumentò in maniera esponenziale. Nel 1938 cambiò tutto, e in meglio: aprì a Roma la prima boutique, in via Condotti, cuore dello shopping della Capitale. Nel 1953, Guccio Gucci morì serenamente, conscio di aver iniziato un vero e proprio impero.

Aldo, Ugo, Vasco e Rodolfo rileveranno l’azienda di famiglia: e si espanderanno, eccome. Apriranno stores in tutto il mondo, da Milano a New York, da Londra a Parigi, passando per Palm Beach, Chicago, Beverly Hills, e subito testarono il terreno per il mercato orientale: il prestigio della casa di moda iniziò a crescere in maniera esorbitante, grazie anche a testimonial di eccezione come Jackie Kennedy, Audrey Hepburn. Persino Maria Callas, la donna più famosa al mondo in quei tempi.

Negli anni Sessanta il brand viene rivisitato: subisce il cambio della doppia G, e viene applicato soprattutto su borse e accessori per rendersi subito riconoscibile. Un decennio più tardi, arriva il ready to wear che sbanca tutte le classifiche.

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Boutique di Gucci, Via dei Condotti, Roma

All’inizio degli anni Ottanta, la prima sfilata a Firenze: LUOGO, CASA, STORIA DI GUCCIO.

Sulla fine degli anni’70 la famiglia Gucci vive diverse tensioni; Paolo, uno dei figli di Aldo, apre un negozio indipendente usando il brand Gucci e scatenando non poche reazioni. Il negozio viene riassorbito dalla maison e nel 1982 Gucci diventa una società per azioni di cui Rodolfo possiede il 50% mentre il restante 50% era diviso tra Aldo e i suoi figli.

Alla sua morte, nel 1983, il figlio Maurizio inizia una guerra legale contro lo zio Aldo Gucci per ottenere il controllo totale del marchio, ma nel 1986, a 81 anni, Aldo Gucci viene condannato a un anno di prigione negli Stati Uniti per evasione fiscale. 

Nel 1988 il 47.8% di Gucci viene venduto al fondo d’investimento Investcorp, che arriva a possedere il 100% delle azioni nel 1993, estromettendo la famiglia toscana.

IL PORNO CHIC REVIVAL CHE SALVERÀ GUCCI DAL BARATRO

Nel 1989 viene assunta Dawn Mello come vice presidente per risollevare le sorti del marchio e ripristinare l’esclusività, che nella ultima decade aveva lasciato spazio a una produzione di massa che non ha portato a niente di buono.

Nel 1994, Tom Ford, un giovane designer texano, viene scelto come direttore creativo della maison. Ford e Mello insieme rilanciano Gucci, numerose sono le fashion icons rivisitate, e lo stile del marchio viene completamente rinnovato.

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2003, Ccmpagna pubblicitaria, Art Director: Carine Roitfeld e Tom Ford, Photo: Mario Testino

La donna è sexy e provocatrice, spesso porta inserti di pelle, metallo e pellicce, così come provocatorie sono le campagne pubblicitarie, come quella che vedeva il logo della maison formato dai peli pubici di una modella. Nel 1995 Maurizio Gucci viene assassinato, il mandante dell’omicidio è la ex moglie Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni di carcere.

Alla fine del 2003 Tom Ford annuncia ufficialmente che intende lasciare Gucci, vengono quindi nominati tre diversi designer: John Ray, Alessandra Facchinetti, che diventa Direttore Creativo per l’abbigliamento donna nel 2004, e Frida Giannini, designer di Gucci dal 2002, nominata direttore creativo del brand nel 2006. 

Frida Giannini attenua l’esplosione Porno Chic del suo predecessore, trasformando il brand «da sexy a sensuale», sperimentando nuovi stili “bohémien androgini” con una reminiscenza del XIX secolo, e la rivisitazione di icone del passato, come la New Bamboo bag e la New Jackie. Nel 2011 Gucci apre il Museo Gucci a Firenze, per celebrare i 90 anni di attività.

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Gucci, ss2011 rtw

GUCCI REBORN

Nel 2015 Frida Giannini viene silurata senza preavviso, così come il suo compagno che occupava un ruolo importante all’interno dell’azienda, forse Giannini è stata mandata via perchè quello che proponeva per troppo restava in vetrina, o forse perchè in aziende come queste i soldi valgono più delle persone. Sicchè, che resti tra noi, non è stato poi così malvagio questo cambiamento.

Con l’arrivo di Marco Bizzarri, ex ceo di Bottega Veneta, Gucci risorge grazie alla scelta di nominare Alessandro Michele, già designer dal 2002 e braccio destro di Frida, direttore creativo del marchio.

Nasce così una “nuova Gucci” dal gusto sofisticato, intellettuale e androgino; Alessandro Michele lancia il Renaissance di Gucci, gioca con presente e passato rivisitando icone del brand e ispirazioni storiche come il logo con la doppia G e la borsa Jackie O, creando inoltre nuove icone del marchio come la borsa Dionysus.

Con un menswear dai toni femminili e un forte impatto Geek-Chic, Alessandro  Michele introduce in Gucci la tendenza postgender conquistando in pochissimo tempo il nickname di citazionista, poiché nelle sue collezioni non c’è niente di davvero nuovo, ma solo presentato in modo diverso.

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A. Michele e J. Leto

Nel 2016 viene inaugurato il Gucci Hub a Milano, il nuovo quartier generale del brand, ex fabbrica aeronautica Caproni. Nel 2017 Gucci lancia la collezione Décor, la prima linea di complementi di arredo e accessori per la casa, mentre nel 2018 viene aperto il Gucci ArtLab, il nuovo laboratorio creativo artigianale poco fuori Firenze. A novembre dello stesso anno invece viene inaugurato il Gucci Wooster Bookstore a New York.

Quest’anno Gucci compie 100 anni e per festeggiarli al meglio, Alessandro Michele ha dato vita a Gucci Aria, una collezione che ripercorre i 100 anni del brand, come a voler mettere in scena una rinascita della maison attraverso le tantissime cose che Gucci contiene, si è avuta l’impressione di sfogliare un album fotografico di famiglia Gucci fatto di elementi, contaminazioni, messaggi e codici segreti.

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