Sir Ian McKellen, 83 anni, ha un unico grande rimpianto. Non aver fatto coming out con suo padre, prima che l’uomo morisse. Nel corso di un’intervista con la BBC, McKellen, ultimo attore gay dichiarato a strappare una nomination agli Oscar grazie al Signore degli Anelli nel lontanissimo 2002, ha ricordato l’infanzia “molto felice” nel Wigan, in tempi di guerra, presto segnata dal lutto e dal dolore. A 12 anni appena la morte della mamma, alla quale mai rivelò il proprio orientamento sessuale, perché troppo piccolino. “Avrebbe voluto farlo?”, ha domandato Amol Rajan. “Oh sì, certo”, ha risposto il divo. Ma il rimpianto maggiore riguarda suo padre, deceduto quando l’attore aveva 24 anni.
“Era stato a vedermi al mio primo spettacolo nel West End, ne andavo così fiero, e tre settimane dopo in un incidente d’auto, è morto. L’idea che non avrebbe potuto sopportare il fatto che suo figlio fosse gay è inconcepibile per me, anche se non sono a conoscenza se avesse amici gay, se ci avesse mai pensato o che impatto avrebbe potuto avere sulla sua vita. Quindi sarebbe potuta essere una sorta di sorpresa per lui, ma non ci sarebbe stato alcun giudizio morale”.
Suo padre lo avrebbe amato per quello che era, “come sua sorella“, ha sottolineato Ian McKellen, aggiungendo: “Quando ho fatto coming out con mia sorella, lei ha detto: ‘Oh, vorrei che me l’avessi detto anni fa perché io ho sempre voluto parlartene'”.
Da anni Ian McKellen trascorre molto tempo nelle scuole del Regno Unito, raccontando agli adolescenti cosa fosse il loro Paese quando essere gay era illegale. “Quando dico loro che alla loro età era vietato per gli uomini gay fare l’amore tra loro, semplicemente non riescono a crederci. Come se parlassi di una terra straniera, lontana.”
Essendo crescito in quegli anni, e all’interno di una generazione profondamente omofoba, McKellen ha confessato che “la rabbia è una delle emozioni” che ancora oggi prova più spesso. “Voglio dire, la stupidità di tutto questo! C’era un’innata omofobia, paura e sospetto dei gay, per pura ignoranza. E per rafforzare la loro reazione di confusione e disapprovazione, si sono fiondati sui libri sacri, dove hanno trovato una giustificazione. La gente ha trovato nei libri sacri una giustificazione per l’apartheid e altre discriminazioni, in particolare contro le donne. Provo profondo rammarico e gioia per il fatto che oggi come oggi in questo Paese l’accettazione delle persone gay si basi sul fatto che le persone riconoscono di avere amici gay, parenti gay e volti dello spettacolo gay con cui si divertono”.
Attualmente in pre-produzione con Hamlet Revenant, Ian McKellen è stato nominato per due volte agli Oscar. Nel 1999 con Demoni e Dei, quando venne sconfitto dal nostro Roberto Benigni, e nel 2002 con Il Signore degli Anelli. Dal 1988, anno del suo coming out pubblico, il divo è diventato volto di un’intera comunità, sempre in prima linea per abbattare le discriminazioni e promuovere l’inclusione. Anche al cinema.
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