Con l’arrivo della primavera, potreste vedere più fenicotteri rosa del previsto.
Spostandosi dall’Africa all’Europa Meridionale, l’uccello più vaporoso e cangiante in natura avrebbe scelto le oasi italiane come meta per la stagione più calda. Fino a pochi anni erano più unici che rari: la prima nidificazione risale al 1993, presso gli stagni di Montelargius in Sardegna. A seguire questi stangoni color pastello hanno iniziato a crescere sempre di più nel Sud Italia, e secondo le ricerche di Eurobirdwatch, nel 2021 si contano fino a 1600 specie in tutto il territorio.
Nella riserva naturale Saline di Priolo in Sicilia, i fenicotteri sono stabili e nidificano da ormai 7 anni. Un dato anomalo riscontrato soprattutto nel 2020, quando durante il lockdown nazionale –in seguito ad una maggiore quiete unita al miglioramento delle condizioni climatiche e l’assenza di caccia abusiva – numerose coppie hanno cominciato a nidificare nella zona siciliana. “Nel 2021 siamo tornati ad una media di circa 450 coppie nidificanti, che abbiamo sempre mantenuto negli ultimi quattro anni” spiega Fabio Cilea, direttore della riserva. L’intera associazione di Priolo si è mobilitata anche nella realizzazione di piccole “isole artificiali” che contribuiscono alla conservazione e la protezione delle colonie.
Il timido, monogamo Phoenicopterus roseus, abituato a riposare su una zampa sola per riscaldarsi, ama andare in vacanza anche in Puglia, nello specifico presso le Saline della Riserva Naturale Margherita di Savoia nei pressi di Trinitapoli. Nella Laguna di Mistras, in prossimità della costa occidentale della Sardegna, si cibano di piccoli crostacei rossastri, dai quali ottengono carotenoidi, pigmenti che contribuiscono a ravvivare il rosa del piumaggio. Tra le mete preferite si aggiunge l’oasi naturale delle Saline Joniche in Calabria, la laguna di Orbetello in Toscana, le Oasi Wwf Padule Orti-Bottagon in provincia di Livorno.
Ma la storia dei fenicotteri rosa in Itala spesso va oltre i confini nazionali: nel Febbraio 2018, Amelie – fenicottero francese di 38 anni, provieniente da Bouches-du-Rhone, tra i più longevi nella storia della specie – si è spostata dalla Sardegna alla Tunisia, per poi tornare in terra natale e dopo qualche anno volare di nuovo in Spagna, Sardegna, e infine in Sicilia. Nel 2021 un esemplare siciliano, dopo soli 3 mesi, si è spostato a 4.500km di distanza fino agli Emirati Arabi, diventando il primo animale del bacino centro occidentale a spostarsi così lontano.
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