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J.K. Rowling celebra la Giornata della Donna con i soliti indecenti tweet transfobici

Come un qualsiasi Simone Pillon.

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2 min. di lettura

J.K. Rowling celebra la Giornata della Donna con i soliti indecenti tweet transfobici - J.K. Rowling tweet - Gay.it

J.K Rowling ha voluto celebrare la Giornata internazionale delle donne vomitando transfobia su Twitter, come se fosse un qualsiasi Simone Pillon e non la donna più ricca del Regno Unito, scrittrice da centinaia di milioni di copie nonché madre di Harry Potter.

La 56enne J.K ha approfittato dell’8 marzo per criticare il governo scozzese, dove si sta discutendo una proposta di legge che consentirebbe alle persone transgender di cambiare genere sui documenti con maggiore facilità. Il progetto di legge, noto come Gender Recognition Reform Bill, è sostenuto dal primo ministro scozzese Nicola Sturgeon. I critici affermano che consentirebbe ai “predatori uomini” di entrare indisturbati negli spogliatoi femminili, semplicemente dichiarandosi transgender, senza alcuna storia di transizione medica o disforia di genere.

Apparentemente, sotto l’ala di un governo laburista, oggi diventerà il giorno di “Noi che non dobbiamo essere nominate”“, ha cinguettato Rowling, ribadendo la sua personale idea delle donne trans*, da lei viste come “minaccia al riconoscimento femminile“. L’indecente tweet dell’8 marzo segue a stretto giro altri tweet in cui JK ha ancora una volta attaccato Sturgeon e il disegno di legge in questione.

La legge che Nicola Sturgeon sta cercando di far approvare in Scozia danneggerà le donne più vulnerabili della società“, ha scritto Rowling, nel corso degli anni riuscita persino a promuovere l’e-commerce che vende merce transfobica. “Le donne che cercano aiuto dopo violenze/stupri maschili e le donne in prigione“. “La donna trans Katie Dolatowski è stata condannata per il tentato stupro di una bambina di 10 anni nel 2018, a breve distanza di auto dal parlamento scozzese. L’aggressione è avvenuta nel bagno di un supermercato“. Il tweet della scrittrice conteneva un link ad un altro tweet che offriva dettagli sul presunto attacco. Tweet poi stranamente cancellato e di fatto scomparso. Prove, in sostanza, non ne esistono.

Non contenta, J.K., secondo la quale la scorsa estate “centinaia” di attivisti trans avrebbero minacciato di “picchiarla, violentarla e assassinarla”,  ha condiviso anche storie dall’Australia mai verificate in cui si parla di predatori maschili che si identificano come donne per entrare nelle strutture femminili e aggredire le ‘vere’ donne.

Una crociata transfobica, quella portata avanti da JK, che va avanti ormai da anni, con inevitabili conseguenze di tipo editoriale. Ma l’impero costruito da Rowling, a breve di nuovo al cinema con Animali Fantastici 3, da lei non solo co-sceneggiato ma anche co-prodotto, è pressoché illimitato e dalla spropositata ricchezza. Tanto da poterle permettere di continuare a spargere odio a buon mercato nei confronti di un’intera comunità senza subire eccessive e/o reali conseguenze.

Checché ne dicano gli ossessionati dalla ‘cancel culture’, Animali Fantastici 3: I Segreti di Silente è in uscita al cinema tra un mese e arriccherà ulteriormente le già spropositate casse di J.K. Rowling.

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