"Con la cancellazione della conferenza stampa di lancio del FabShow e la conferma con toni molto decisi del Processo di Aldo Biscardi (gli unici due atti ufficiali, ieri, degli editori de La7) è definitivamente caduto il terzo polo televisivo". Così, l’articolo dedicato a La7 sulla Repubblica di oggi.
La scelta dei nuovi proprietari del gruppo Telecom, di cui fa parte Seat e conseguentemente La 7, di cambiare radicalmente il piano industriale del nuovo canale televisivo, si abbatte come una scure su tante aspettative, comprese quelle della comunità gay e lesbica italiana di veder finalmente trasmessa in Italia la fiction "Queer as folk".
Era infatti prevista per il 9 settembre la prima puntata della fiction televisiva. Poi gli improvvisi ritardi avevano oscurato il cielo, fino a ieri, giorno nel quale la decisione è stata pressochè ufficializzata. Nessuna comunicazione ufficiale infatti è stata ancora fatta e Queer as Folk è ancora formalmente inserita nel palinsesto di domenica 23 settembre. Ma che venga trasmessa a questo punto è fortemente improbabile.
Nella nuova La7, tutta dedicata alle news, una sorta di CNN italiana, non c’è più spazio per una fiction gay. Con buona pace del ministro Gasparri, che era così tanto preoccupato…
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