Amarsi contro tutto e tutti, convolare a nozze, donare la propria foto alle forze politiche progressiste che da sempre sostengono i nostri diritti e trovarsi sui manifesti elettorali delle forze reazionarie destrorse che ostracizzano le famiglie LGBTIAQ+. È accaduto a Forlì a due mariti, Marco Munda e Fabrizio Montanari, prima coppia gay ad aver scambiato voti di amore sotto il tetto dell’unione civile a Forlì. E che ora si trovano in una controversa strumentalizzazione. E non ci stanno a subire le manipolazioni della politica. In questo caso, nell’occhio del ciclone, il partito Azione di Carlo Calenda.
I fatti. La storia ha inizio nel lontano 2016, quando l’allora assessora Sara Samorì, del Partito Democratico e parte integrante dell’amministrazione di centrosinistra, celebrò con partecipazione l’unione tra Marco e Fabrizio, entrambi dipendenti del Comune di Forlì.
Ma il tempo passa, le casacche si cambiano. E così, la coppia si è trovata sconcertata nell’apprendere che la foto della loro unione è stata riutilizzata dalla stessa Samorì in vista delle prossime elezioni comunali, dove correrà con la lista ‘La Civica Forlì Cambia‘, appoggiando il sindaco uscente Gian Luca Zattini, nella coalizione di centrodestra.
In un accorato appello sui social media, Marco e Fabrizio hanno chiesto a Sara Samorì di rimuovere immediatamente la loro foto, poiché associata a una coalizione politica che non solo contrasta con i valori che rappresentano, ma che potrebbe addirittura negarne l’esistenza:
“Ci dissociamo fermamente a quanto pubblicato da Sara Samorì senza il nostro permesso ad uso politico che lede le nostre persone le nostre idee e inganna la gente, in quanto la coalizione in cui la stessa si è voluta mettere non ha mai mostrato appoggio ai diritti civili e anzi in taluni partiti della coalizione stessa sono osteggiati e se potessero li cancellerebbero pure. Quindi ci auguriamo che qualcuno intervenga affinché venga rimossa in qualunque post pubblico”.
La risposta di Sara Samorì non si è fatta attendere. L’ex assessora, ora candidata con la lista di Zattini in rappresentanza di Azione, ha difeso la sua azione, sostenendo che il riconoscimento dei diritti LGBT non è appannaggio di una sola fazione politica, ma un valore universale. Tuttavia, Marco e Fabrizio non sembrano disposti a scendere a compromessi sulla loro identità e i loro diritti, ribadendo il loro dissenso nei confronti dell’uso politico della loro immagine.
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