Il giorno dopo il tesseramento ufficiale ad Arcigay e GayLib è ancora lei a tenere banco sulle pagine dei giornali. Francesca Pascale, fortemente criticata da alcuni fedelissimi di Berlusconi, specialmente da chi proviene dalla destra più radicale, risponde colpo su colpo. “Sarebbe come se io mi tesserassi alla Fiom” ha commentato stizzita Daniela Santanché. “Lei ha le sue posizioni politiche che io condivido di rado, e soprattutto non condivido stavolta” le ha risposto la compagna del Cavaliere. Intervistata poco dopo l’atipica cerimonia di tesseramento, Francesca Pascale ha spiegato che la sua è una posizione personale e che lei non intende fare politica in prima persona. Non intende candidarsi, ha specificato, ma certo non si può sottovalutare l’impatto che la sua mossa sta avendo e potrebbe avere, specialmente se si considera il placet del suo fidanzato, l’appoggio di Feltri (anch’egli tesserando) e la rilevanza mediatica che la vicenda ha assunto.
E l’occasione è propizia, poi, per spiegare come “Forza Italia ha sempre creduto nella libertà di tutti a prescindere dalle differenze”. Peccato che le cronache raccontino un’altra storia, confermata dai mal di pancia che questa vicenda ha provocato proprio all’interno del partito dell’ex premier.
Certo è che l’evento napoletano non ha mancato di suscitare polemiche all’interno della stessa comunità lgbt. E se non pochi malumori si registrano dentro la stessa Arcigay, l’associazione napoletana i-Ken parla di tradimento. Per il presidente Carlo Cremona si tratta di “un vero e proprio ‘Cavallo di Troia’ politico e culturale che di fatto celebra ed esalta la figura della Pascale come referente politica di un pezzo del movimento LGBTQI”.
“Questa è evidentemente un mega spot per Forza Italia made in Arcigay Napoli – continua Cremona – che trasformerà la Pascale in una figura mediatica positiva e una intermediatrice politica tra Berlusconi e l’Arcigay”.
E il punto non è tanto la tessera di per sé, ma tutta la visibilità mediatica che è stata data alla vicenda che, secondo Cremona comporta “responsabilità politiche gravi in un periodo in cui proprio il circolo di Napoli celebra il suo trentennale, e riteniamo che tale iniziativa per le modalità organizzative possa essere ritenuto un vero e proprio insulto alla memoria delle migliaia di uomini e donne ripetutamente insultati dai dirigenti di Berlusconi oltre che da egli stesso”.