Riconoscimento della canzone « Romagna mia » quale espressione popolare dei valori fondanti della nascita e dello sviluppo della Repubblica.
Il 3 novembre 2020, udite udite, alla Camera dei Deputati è stata presentato questo progetto di legge, a firma Jacopo Morrone, Alex Bazzaro, Simone Billi, Silvia Covolo, Benedetta Fiorini, Igor Iezzi, Elena Lucchini, Manfredi Potenti, Gianni Tonelli, Vania Valbusa ed Eugenio Zoffili. Undici deputati leghisti che si sono ufficialmente appellati agli “onorevoli colleghi” per celebrare “una delle canzoni italiane più note nel mondo“.
Tutto questo nel pieno di una pandemia, con gli italiani che non arrivano a fine mese, i negozi che chiudono, gli ospedali stracoli, gli studenti a casa, il coprifuoco, il Natale a distanza. Possibile che il Parlamento debba occuparsi di “Romagna mia” in un simile contesto?
Benaltrismo duro e puro che per settimane abbiamo indecentemente dovuto sopportare nei confronti della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Proprio alla Camera dei Deputati parlamentari leghisti, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia avevavo ripetutamente gridato “PRIORITÀ”, accusando la maggioranza di governo di occupare Montecitorio per “questa roba qui” (cit. Giorgia Meloni), facendo riferimento al DDL Zan.
Eppure, incredibile ma vero, “con la presente proposta di legge si intende, finalmente, riconoscere Romagna Mia quale espressione popolare dei più alti valori alla base della nascita della nostra Repubblica“. Nella proposta di legge numero 2776 i leghisti hanno presentato due articoli. Nel primo la Repubblica italiana dovrebbe riconosce la canzone «Romagna mia» quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo. Nel secondo, udite udite, chiedono l’introduzione dello studio della canzone « Romagna mia » nelle scuole di ogni ordine e grado, “nell’ambito delle attività didattiche finalizzate alla conoscenza dei valori del proprio territorio e delle origini“. Quella stessa Lega che da settimane sbraita all’introduzione della giornata contro l’omotransfobia nelle scuole, ritiene però fondamentale lo studio di “Romagna Mia” nelle classi d’Italia.
Vero che la coerenza, in politica, va ben oltre l’astratto, ma la Lega di Matteo Salvini ha davvero raschiato il fondo di un barile che si pensava ormai abbondantemente sfondato. E se al Senato dovessero proseguire con l’indecenza del benaltrismo per provare ad attaccare la legge contro l’omotransfobia, ai senatori della maggioranza consigliamo di intonare un’unica canzone. Un paio di strofe per zittirli tutti.
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Abbiamo esauriti tutti gli aggettivi più spregiativi che la lingua italiana ci mette a disposizione per definire quest'uomo, per cui dico solo che non ho parole.