50 anni a settembre, Edgars Rinkevics è stato eletto nuovo Capo di Stato lettone. Gay dichiarato, l’ex ministro degli esteri è così diventato la prima persona apertamente omosessuale a ricoprire tale carica nella storia del Paese. Rinkevics ha conquistato la presidenza alla terza votazione, con 52 voti, ovvero uno in più della maggioranza assoluta necessaria. Lo sfidante Uldis Pīlēns si è fermato ai 25 voti.
Quasi 10 anni fa, era il 6 novembre 2014, Rinkevics ha fatto coming out su Twitter, diventando così il primo politico lettone ad annunciare di essere gay. Dal 2019 Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Rinkevics è stato segretario di stato alla Difesa a fine anni ’90, per poi diventare nel 2011 ministro degli affari esteri del governo di Valdis Dombrovskis. Carica poi confermata anche dai due successivi governi Māris Kučinskis (2016-19) e Arturs Krišjānis Kariņš (dal 2019).
“Farò di tutto affinchè il nostro Paese prosperi e sia sicuro. Grazie a sostenitori e critici“, ha detto Rinkevics dopo il voto in Parlamento. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si e’ congratulato con lui, definendolo “un vero amico dell’Ucraina“. “La Lettonia sarà in buone mani per i prossimi quattro anni“, ha dichiarato il presidente uscente Levits dopo l’elezione del suo successore.
Un’elezione che si può leggere anche come un sonoro schiaffo all’omotransfobia di Vladimir Putin, dopo il voto parlamentare di inizio 2023 in cui la Lettonia ha condannato ufficialmente i crimini russi perpetrati in Ucraina. Un testo, quello votato all’unanimità, in cui il parlamento lettone esplicitava la “più ferma condanna della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, il fermo sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale“, chiedendo inoltre alla Russia di cessare immediatamente tutte le operazioni militari e di ritirare “tutte le forze dall’intero territorio riconosciuto dell’Ucraina“, senza alcuna condizione.
Rinkevics, il cui mandato presidenziale inizierà a luglio, è così diventato il secondo Capo di Stato apertamente gay al mondo. Il primo fu Paolo Rondelli, di San Marino.
Nel 1992, poco dopo l’indipendenza della Lettonia dall’Unione Sovietica, l’omosessualità è stata decriminalizzata. La Lettonia non riconosce il matrimonio egualitario, avendolo addirittura vietato in costituzione, nel 2006. Prima della modifica l’articolo 110 della costituzione lettone dichiarava che: “Lo Stato protegge e sostiene il matrimonio, la famiglia, i diritti dei genitori e i diritti del minore”. Dal 2006 si legge: “Lo Stato protegge e supporta il matrimonio: unione tra uomo e donna, la famiglia, i diritti dei genitori e i diritti del minore”.
Tutti i single con più di 25 anni, compresi quelli dichiaratamente LGBTQIA+, possono invece adottare.
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