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Per la femminista Luisa Muraro “gli omosessuali maschi sono l’essenza del patriarcato”

Parole molto gravi da parte di una delle storiche esponenti del femminismo italiano.

Per la femminista Luisa Muraro "gli omosessuali maschi sono l'essenza del patriarcato" - luisamuraro - Gay.it
3 min. di lettura

Contraria alla gestazione per altri (GPA), la filosofa femminista Luisa Muraro – co-fondatrice della storica Libreria delle donne a Milano – proprio sul sito della Libreria milanese, il 3 marzo scorso, ha pubblicato un breve intervento in cui, con un esplicito riferimento alla pratica della surrogacy, afferma che l’omosessualità maschile è il “fondamento simbolico” del patriarcato.

Ecco il testo:

Mentre partecipavo a un incontro in vista dell’Otto marzo prossimo, che sarà in difesa dell’umanità femminile dalle violenze maschili, ho sentito una parola nuova per me: l’etero-patriarcato.

Giusto! Ecco una parola che ci voleva. Esiste infatti un omo-patriarcato, ed è il fondamento simbolico del patriarcato. L’obbligo dell’eterosessualità non è l’essenza del patriarcato, come credono le americane, è solo una maschera perbenista che i privilegiati si mettono e si tolgono, a seconda, l’obbligo è per il popolo. Pensate al mondo di Virginia Woolf, per esempio, o leggete Il libro e la fratellanza di Iris Murdoch. E risalite all’antica Grecia, fonte della nostra civiltà.

L’omo-patriarcato non è finito.

Senza tante letture, basta la recente sentenza delle giudici di Trento che si sono pronunciate in favore dell’assoluta paternità di una coppia gay. I due, come noto, si trovavano in Canada (guarda caso) e lì hanno avuto in regalo (si fa per dire) due gemelli, frutto della maternità di una tale. L’anagrafe, nel paese di lei funziona regolarmente, non è la Siria, voglio dire. Ma non l’ha registrata come tale, cioè madre dei due gemelli, l’ha semplicemente ignorata accettando la tesi squisitamente platonica che il frutto del ventre di lei fosse generato dall’amore di due uomini.

Di ritorno in Italia, questi due, per il bene delle creature nate dal loro amore (non senza una certa somma di denaro nota soltanto al fisco del Canada, che platonico non è) hanno chiesto di trascriverle nella nostra anagrafe. Ma si sono scontrati con l’incredulità delle impiegate dell’anagrafe di Trento, dovuta forse a scarsa fantasia o ignoranza, per non tirar fuori quel populismo che oggi si va purtroppo diffondendo.

Non possiamo trascriverli, hanno obiettato le impiegate, per fare un bambino ci vuole una madre. Le giudici, invece, avendo studiato filosofia, hanno detto sì, quello che conta nella generazione di un essere umano è l’amore (detto anche eros) e la disposizione spirituale; il corpo è secondario. Anzi, in questo caso, surrogabile.

Morale della favola: una madre in meno. La Cassazione casserà, già lo prevedo e mi chiedo: chissà che cosa ci avremo guadagnato noi donne.

Prese di posizione come questa (Muraro è vicina su questi temi a Marina Terragni e Daniela Danna) stanno suscitando, comprensibilmente, parecchie polemiche in rete. In particolare piuttosto compatta è la reazione degli attivisti e delle femministe delle nuove generazioni, che tendono a slegare il discorso su genere e cultura dalla biologia. Un commento interessante alla posizione di Muraro è apparso sul web a firma di S. R., insegnante e attivista:

Mi solleva sapere di essere parte del gruppo dominante. Spero vivamente che Muraro abbia la macchina del tempo e possa andare a spiegarlo a tutti quelli che mi pestavano alle medie e che si attaccavano ai muri al mio passaggio al liceo. Comunque Muraro è ormai esplicitamente cattolica. Nonostante venga da una storia diversa, è lei stessa ad ammetterlo sostenendo che il cattolicesimo vuole bene alle donne e non le considera, anche ontologicamente, per niente in una posizione inferiore. Insomma un’altra di quelle talmente ottenebrate dalla questione della GPA da essere disposta ad allearsi con chiunque, a schierarsi contro omosessuali e transessuali, a tradire la propria storia. Sono sicuro che tra le ampie braccia di mamma chiesa una come lei si troverà benissimo, così come ci si troveranno Daniela Danna e tante altre. Verrebbe da chiedersi come mai alla chiesa interessi così tanto l’opinione di queste persone. A me la finalità sembra più che evidente: ricavano nuovi spunti di riflessione e appoggi inaspettati nella loro battaglia per il controllo della sessualità dei cittadini, e in particolare delle donne. Le campagne sulla teoria del gender utilizzano la questione GPA per diffondere odio nei confronti di tutti gli omosessuali, opporsi ai diritti civili e, in ultimo, sfruttare tutto questo per raggiungere i loro veri obiettivi, che stanno nell’abbattimento della 194 e nel ritorno della donna madre,moglie,compagna sottomessa. Ebbene, nella prossima sparata sul gender la chiesa userà senz’altro le parole di Muraro&friends, sottolineando come PERSINO costoro siano contrarie “a certe cose”. Certi personaggi sanno perfettamente di essere delle nuove Miriano, e a loro in fondo va bene così. L’hanno scelto. Forse pensano di poter “smettere quando vogliono”, di potersi alleare e dissociare a piacere come se fosse un patto di non aggressione tra Africa e Sud America a Risiko. Peccato che non sia così: le parole hanno un peso e le persone non dimenticano. Sarebbe solo ora di sottolinearlo quando fanno degli interventi, così sapremmo come inquadrarli. Così come ci si scrolla dalle spalle l’intervento di Ruini, io ormai mi scrollo dalle spalle l’intervento di Muraro. Tanto sono la stessa cosa, indipendentemente chi fosse Muraro trent’anni fa.

 

https://www.gay.it/donne/news/attacco-famiglie-arcobaleno-femministe-anti-gpa?from=widget-no-title

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10 thoughts on “Per la femminista Luisa Muraro “gli omosessuali maschi sono l’essenza del patriarcato”

  1. Le donne di Milano che conosco io, e non sono poche, sono rimaste indignate e spargeranno la voce affinché chi predica odio raccolga solo indifferenza. Che avendo una libreria non è una gran cosa.

  2. Discorsi disgustosi e illiberali di fronte ai quali provo molta rabbia e anche profonda pena; mi fanno venire il voltastomaco. Piena solidarietà alla coppia gay con figli riconosciuta dalla corte di Trento.

  3. Incredibile quanti specchi siano disposti a scalare pur di dare fondamento alle loro fobie discriminanti…. E purtroppo la VERA vittima di tutto questo saranno i bambini indifesi, perchè a circondarli saranno persone che li discrimineranno a causa di questa nebbia d’odio che chiesa, omofobi e femministe invasate spargono continuamente… Indirettamente, colpiscono proprio chi pretendono di difendere… che ipocrisia inammissibile…

  4. Cosa non si fa ,anzi si “dice ” per avere visibilita’! Chissa quanti gay hanno appoggiato la lotta al femminismo! Muraro : “Grazie” per la solidarieta’ che lei sta dando al mondo LGBT ; con le sue affermazioni non fa altro che creare piu’ divisioni e disuguaglianze! I bambini non si strumentalizzano MAI …e lei lo sta facendo!

  5. questa poveretta si è accorta dell’esistenza dell’utero in affitto soltanto adesso? Ed è forse convinta che sia una pratica di cui usufruiscono soltanto le coppie omosessuali?
    A giudicare dalla sua dichiarazione direi che potrebbe candidarsi tranquillamente per il Popolo della Famiglia o per Forza Nuova…ma in fondo stiamo parlando di una nazi-femminista, cioè di una fanatica esaltata…non può che trovare pane per i suoi denti tra fascisti e fondamentalisti religiosi.

  6. Mmmm stavo riflettendo sulla comparsa e scomparsa in poche settimane di quello sciame di omofobi incrostati in questo sito, quelli che dicevano – per la verità un po’ in ritardo sulla discussione – con una argomentazione ridicola che due uomini non si possono sposare perché la parola matrimonio conterrebbe la parola madre. Si potrebbe dire che due donne che chiedono la patria podestà allora dovrebbero chiedere la “matriapotestà?” Ecco bisognerebbe prendere queste sedicenti femministe e farle parlare con quelli del “matrimonio” così se la vedono tra loro, nella discussione più inutile della storia dell’umanità, dopo quella dell’uovo e della gallina. E magari si unisca alla stessa anche l’autore di questo articolo: la “filosofa” non esiste esiste l’essere che pensa il pensiero, il filosofo. Così come non esiste “la ministra”, “la sindaca” e non esiste la “storica”, anzi quella esiste ma è una curva o rappresentazione statistica.

  7. E’ sconcertante vedere come persone per lungo tempo oggetto di discriminazione siano oggi capaci di discriminarne altre per la loro fede. l’articolo è permiato di acredine per chi ha posizioni contrapposte (ma leggitime) in merito a questioni comunque importanti…. è proprio vero che l’opportunità fa l’uomo ladro.

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