Da tempo al centro delle polemiche nella comunità LGBT per aver pubblicamente espresso la propria contrarietà alla maternità surrogata, Aurelio Mancuso in un’intervista a Pride invita le associazioni arcobaleno “a non fare propaganda sul tema” durante l’Onda Pride delle prossime settimane.
Per Mancuso infatti sulla GPA “non si è mai voluto aprire un confronto”. Sebbene riconosca che possa rispondere al giusto desiderio di genitorialità, per il fondatore di Equality la gestazione per altri non può essere inserita tra i diritti rivendicativi del movimento LGBT: “Sia perché la GPA non riguarda solo le coppie di gay maschi e sia perché questa questione attiene alla visione e alla coscienza delle persone”.
Secondo l’ex presidente di Arcigay nella maggior parte dei casi “Si sta parlando di “costruire” un figlio tramite un contratto che stabilisce che la donna che porterà questo bambino non potrà abortire, né rivendicare nessun tipo di legame dopo la nascita. Per me si ledono i diritti dei bambini. Si sceglie che non abbiano nel futuro una madre”.
Mancuso, che si professa cattolico, non ci sta ad essere messo affianco a Mario Adinolfi: “Paragonarmi a lui può fare comodo. Si può dire che non si è d’accordo, ma dire che io sono fuori da una storia che ha costruito questo Paese sui diritti, vuol dire essere in malafede”.
Non manca infine un’accusa alle sigle del movimento LGBT, che sarebbero accecate dal politically correct: “La battaglia che dobbiamo mettere al centro è la riforma sulla legge sulle adozioni. Fino a qualche anno fa questa era la legge che chiedevamo a gran voce. Ora la richiesta mi sembra scomparsa per dare voce al tema della GPA alla quale accedono in pochi, anche per questioni di costi elevati”.
© Riproduzione Riservata
Mancuso dice da tempo di lottare per i diritti civili. Appunto civiltà è quella cosa per cui io per esempio se volessi un figlio lo adotterei ma non mi sognerei manco di notte di dire che siccome io per me la GPA non la farei lo devo vietare agli altri. È così difficile capirlo? Ma cos’hanno nel cervello gli italiani da essere così illiberali faziosi e dogmatici al punto che se io.mi faccio un bel risotto ai funghi non son per questo solo motivo contro chi vuole gli spaghetti alle vongole??? Ma ognuno vivere la propria vita senza giudicare quella degli altri no? Ma fatevi un ballino di c…. vostri come ben dicono a Siena.
Finalmente un cosiddetto “rappresentante” di quella che chiamano comunità LGBT che dice una cosa sensata. Ce ne vorrebbero tanti di Mancuso a opporsi a quella cricca di militanti esagitati che con le loro battaglie stanno inducendo la società a identificare i gay come una sorta di partito politico legato a un’ideologia e a modelli comportamentali ben precisi. Ormai la gente identifica l’utero in affitto con i gay….nonostante sia una pratica che riguarda quasi esclusivamente le coppie eterosessuali e tutto questo a causa delle esternazioni incontrollate di una manciata di autoeletti rappresentanti dei gay.