I fatti risalgono a domenica scorsa, ma non era trapelato quello che sembra essere il vero motivo per cui Flavio Vescovini 57enne di Monza, ha ucciso il figlio di 29 anni con ben dodici colpi di pistola. Il giovane Gabriele, infatti, era gay e, stando a quello che sostengono gli psicologi che lo hanno avuto in cura, la sua vita sregolata e quelli che potevano sembrare disturbi della personalità erano invece dettati dalla difficoltà di comunicare al padre il suo orientamento sessuale. Un delitto tremendo reso ancora più raccapricciante dalle ragioni che pare stiano alla base. Oggi, dopo soli quattro giorni di detenzione, Vescovini, che ha confessato l’omicidio, è stato liberato per ordine del gip e contro il parere del pm secondo il quale, invece, sussiste la possibilità di reiterazione del reato.
Da questa vicenda, e dai fatti di Finale Ligure, ha preso spunto Franco Grillini che oggi ha rivolto un appello alla Camera. "Il Parlamento approvi al più presto la proposta di legge sullo Stalking e sull’omofobia" ha dichiarato il deputato socialista.
"Per quale ragione il Gip di Monza ha deciso di rimettere in libertà Flavio Vescovini dopo soli quattro giorni di detenzione, dopo che ha ucciso il figlio Gabriele con 12 colpi pistola e che ha confessato il crimine?" A chiederselo è il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, che citando le dichiarazioni fatte oggi in aula Grillini sostiene che il pensionato che ha ucciso a Monza il figlio ventinovenne, lo avrebbe fatto perché il giovane era omosessuale.
"Ci uniamo alle richieste presentate da Grillini – afferma Mancuso – vogliamo conoscere dal ministro Mastella cosa è accaduto nel Tribunale di Monza, quali sono i provvedimenti che intende assumere, per quale ragione un omicida è lasciato libero dopo quattro giorni. Riteniamo, inoltre, che la morte di Gabriele sia
un’ulteriore segno di ció che sta avvenendo in questo paese e che siano urgenti adeguate misure, di cui il Governo deve farsi protagonista, tra cui l’approvazione dell’estensione della legge Mancino per i reati d’odio contro le persone omosessuali".
Secondo Paolo Ferigo, presidente del circolo Arcigay di Milano, "colpisce che, secondo quanto riportato dai quotidiani milanesi e dallo stesso Grillini, il padre avesse inviato il ragazzo già anni fa in cura dagli psicologi, che non avevano riscontrato problemi gravi, ma disturbi proprio legati ai rapporti tesi con il genitore che lo ha ucciso". "In mancanza di risposte convincenti e diatti concreti – conclude Ferigo – organizzeremo nel piú breve tempo possibile un sit in davanti al Tribunale di Monza, per denunciare la gravità
dell’accaduto".
Adesso sarà l’avvocato difensore del pensionato, Elisa Stevenazzi, a chiedere una perizia psichiatrica sul suo assistito che verifichi se l’uomo fosse o meno capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio.