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Un mese particolare: dopo Bowie e Citti, ci lascia anche Ettore Scola

Se n’è andato a 84 anni il regista del capolavoro immortale ‘Una giornata particolare’

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Un triste filo rosso (anzi, viola funebre) lega la morte di Franco Citti, sei giorni fa, a quella di Ettore Scola, scomparso 84enne ieri sera nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma.
Il grande regista di Una giornata particolare, il più importante film a tematica gay mai realizzato in Italia, era in coma da Domenica sera.
Scola aveva infatti coinvolto Pasolini nel 1975 per fare la prefazione di Brutti, sporchi e cattivi, vincitore a Cannes del premio per la migliore regia, seguito ideale di Accattone interpretato da Citti, ma morì prima di poter portare a termine il progetto (com’è noto, il 2 novembre).

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Con Ettore Scola se ne va uno dei più bravi cantori di grandezze e miserie dell’Italia attraverso il punto di vista di personaggi borghesi immersi in contesti famigliari problematici: nel capolavoro Una giornata particolare, un immenso Marcello Mastroianni è Gabriele un ex conduttore radiofonico licenziato a causa della propria omosessualità che conosce la vicina Antonietta (Sofia Loren, in una delle sue interpretazioni più note e notevoli), casalinga fascista. Inizialmente lo guarda con sospetto, poi i due diventano amici, nasce una seduzione sottile fino alla rivelazione dell’omosessualità di Gabriele (la scena immortale sulle scale).

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La grandezza di Una giornata particolare resta immutata nel tempo, e ancora oggi rappresenta uno dei migliori titoli contro il razzismo antigay e uno dei film più memorabili di una delle più belle coppie cinematografiche mai concepite dal cinema italiano: Marcello e Sofia.
Ma Ettore Scola realizzò molti titoli rimasti immortali: la satira borghese I nuovi mostri (tra cui l’episodio Elogio funebre), Dramma della gelosia, C’eravamo tanti amati, La terrazza, Ballando ballando, La famiglia, La cena e molti altri. L’ultimo film di finzione è il dimenticato Gente di Roma (2003) ma, anni fa, stava lavorando a un film con Depardieu prodotto da Medusa quando Berlusconi pronunciò l’infelice “sto producendo un film del comunista Scola” e il regista rinunciò al progetto per poi fare un documentario su Fellini dal titolo Che strano chiamarsi Federico.
Ettore Scola fu nominato a quattro premi Oscar.

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