Quest’anno il Napoli Pride vedrà una madrina d’eccezione: Bianca Guaccero. Attrice, cantante ed ex conduttrice di uno dei programmi più gay friendly sulla Rai, la Guaccero aveva già parlato con Gay.it della propria affinità verso il mondo LGBTQ+ in un’intervista nel 2018.
Proprio in quel frangente, Bianca ci aveva raccontato il suo attivismo nella lotta alle discriminazioni e per l’inclusione di tutte le minoranze.
“La sua eleganza disarmante riesce a comunicare anche con chi è più ostile nel comprendere che nel 2022 i diritti devono essere uguali per tutti. E poi è anche una bravissima cantante e sabato sul palco ci farà un ulteriore regalo “– ha dichiarato Diego Di Flora, direttore artistico storico del Pride di Napoli.
I VIP al Napoli Pride 2022
La comunità LGBTQ+ partenopea avrà quindi una rappresentante decisamente sfavillante quest’anno, che si esibirà sul palco insieme a tantissimi altri personaggi di spicco come l’intramontabile Valeria Marini, Alexa, Marco Carta nonché molti altri artisti conosciutissimi della scena musicale napoletana.
«Come lo scorso anno vorrei poter coinvolgere tutti i napoletani. Quindi la scelta artistica spero accontenti un po’ tutti. Partiamo dai presentatori che saranno ottimi padroni di casa, la showgirl Teresanna Pugliese e il ballerino Vito Coppola. Tra gli ospiti la straordinaria Valeria Marini, Alexia, Maria Mazza, Marco Carta, Virginio, Priscilla, Vergo, Mavi, Rosario Miraggio, Emiliana Cantone, Mr.Hyde, Rico Femiano, Antonino e la drag queen Bellatrix. Le coreografie sono di Vincenzo Durevole e la regia è di Enzo Liguori e Francesco Mastandrea» – continua Di Flora.
Ma qualcuno voleva fare il furbo:
«Alcuni artisti mi hanno chiesto il cachet per partecipare. Ovviamente hanno avuto un secco “no”. Al Pride tutti, compreso il sottoscritto, partecipiamo senza percepire cachet e se uno me lo chiede significa che non ha capito lo spirito dell’iniziativa. Non vuole con la sua arte essere accanto alla comunità ma vuole lucrare sulla manifestazione. Invito i colleghi direttori artistici degli altri Pride ad essere uniti in questo messaggio. Perché è facile per un’artista dimostrare la propria vicinanza alla comunità lgbtq + con un post sui social o con l’arcobaleno su una foto, più lodevole invece è muoversi da casa e venire al Pride a cantare gratis».
Il programma del Napoli Pride 2022
L’evento si svolgerà nella giornata del 2 luglio, e si tratterà di un’occasione particolarmente importante visti i due anni di fermo a causa della pandemia. Dal primo Napoli Pride sono passati ben 26 anni, e ogni anno la manifestazione si rinnova andando a toccare tematiche sempre diverse, ma estremamente attuali.
Nel 2022, saranno tre gli argomenti chiave degli interventi istituzionali: il matrimonio egualitario, lo ius soli e il DDL Zan. Non a caso, lo slogan di quest’anno sarà “…e che burdello!“, tipica espressione napoletana che non ha bisogno di spiegazioni.
Il motto, in relazione alla manifestazione Pride, vuole quindi simboleggiare il caos totale che spesso le minoranze si trovano a dover affrontare nella quotidianità, tra crimini d’odio, discriminazioni a livello anche istituzionale e una mentalità che ancora fa fatica a integrare la diversità.
La manifestazione, inoltre, si prenderà anche un momento per ricordare le vittime del conflitto tutt’ora in corso in Ucraina, e per dimostrare il sostegno verso la popolazione colpita.
Raduno previsto Sabato 2 Luglio in Piazza Municipio, alle ore 15.00. Alle 17.00 cominceranno i discorsi istituzionali, e il corteo partirà alle 18.00. Attraverserà via Toledo e Piazza Plebiscito per poi snodarsi sul Lungomare dove avrà inizio la festa. Qui, sarà il momento di concerti, esibizioni e interventi.
All’evento parteciperanno le varie associazioni LGBTQ+ del territorio: Antinoo Arcigay Napoli, Alfi le maree, Associazione Trans Napoli, le cui presidentesse sono, rispettivamente, Daniela Falanga, Antonella Capone e Ileana Capurro.
Hanno inoltre aderito anche il Napoli Bike Festival, che aprirà il corteo con uno stuolo di biciclette colorate, Polis Aperta, un’associazione LGBTQ+ di forze armate e polizia, nonché l’Osservatorio LGBT del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II.
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