Che la sentenza di Grosseto avrebbe acceso le speranze di decine di coppie gay e lesbiche italiane che negli ultimi anni si sono sposate all’estero e hanno cercato di far riconoscere il loro legame in Italia, era scontato. E infatti, nelle ore successive alla pronuncia del tribunale maremmano i telefono degli avvocati che hanno seguito il caso e ottenuto la storica vittoria sono letteralmente diventati incandescenti. Sono molte, infatti, le coppie che si sono rivolti a loro perché hanno già ricevuto dei rifiuti “per motivo di ordine pubblico” dai propri comuni di residenza e vogliono ritentare.
Del resto, se è successo a Grosseto, perché non può succedere anche altrove?
Ma le polemiche non cessano. Immancabile quanto scontata la reazione di Carlo Giovanardi (NCD) che commentando anche un’altra storica sentenza, quella che abolisce il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge 40, parla di “follia, deriva eugenetica, compravendita di pezzi di umanità”.
E a proposito della sentenza di Grosseto dice: “è l’ennesimo provvedimento abnorme di un magistrato che si inventa una norma. La nostra Costituzione, le nostre leggi in Italia non consentono un matrimonio uomo-uomo o donna-donna. Ormai siamo al tentativo della magistratura di scavalcare totalmente la Camera e il Senato; a questo punto non si capisce cosa ci stia a fare il Parlamento se basta un magistrato che vince un concorso, arriva e vuole proporre o imporre le sue idee”. Cosa ci stiano a fare Camera e Senato, a dire il vero, è la stessa domanda che da decenni coppie, famiglie e persone lgbt italiane senza diritti si pongono senza avere una risposta.
“Il ripetersi delle sentenze, indica che la magistratura sta supplendo alla politica – risponde Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle riforme -. Senza voler caricare un governo in carica da appena due mesi di responsabilità che vengono da lontano, penso che dovremmo rivendicare il compito di fare leggi, anche con un’azione di mediazione che tenga conto delle diverse sensibilità presenti nell’esecutivo, ma senza fuggire da temi spinosi quanto centrali”.
“Mediazione”, una parola poco cara alla comunità lgbt che l’ha vista già applicare alla legge contro l’omofobia il cui risultato finale è stato ampiamente contestato da associazioni e gruppo che si occupano di diritti.
Scalfarotto ha ricordato che Renzi, da segretario del PD aveva proposto le unioni civili alla tedesca, e secondo alcune fonti vicine al governo proprio questo tipo di riconoscimento sarebbe “un obiettivo raggiungibile”. Vale la pena ricordare che ad oggi, però, il governo Renzi non ha ancora affidato a nessun ministro né sottosegretario la delega alle pari opportunità.
Dal Vaticano, intanto, davanti ai componenti dell’Ufficio Internazionale Cattolico per l’Infanzia e riferendosi alla possibilità che coppie gay abbiano o adottino figli, papa Bergoglio ha ribadito “il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare in relazione alla mascolinità e alla femminilità di un padre e di una madre”.
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