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La battaglia di Penda N’diaye per la libertà del piacere sessuale delle donne nere, e non solo

Rompere i tabù su identità e libertà sessuale: “Mia madre mi regalò un vibratore e mi disse che avrebbe voluto parlare di sesso ai suoi figli in età molto più giovane”

La battaglia di Penda N’diaye per la libertà del piacere sessuale delle donne nere, e non solo - PendaNdiaye Gayit - Gay.it
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E’ la storia di una battaglia, tramutata in impresa: quella di Penda N’diaye per la libertà del piacere sessuale delle donne nere (e non solo).
Ma iniziamo con una provocazione, sempre attuale: possono il sesso e i tabù essere usati come mezzi di cambiamento politico, e sociale, e di resistenza? La risposta è sì, e la prima regola è parlarne. Come sta facendo la scrittrice, attivista ed ex ballerina professionista Penda N’diaye. Senegalese-americana, nata e cresciuta a Denver, in Colorado, e laureata alla NYU Tisch School of the Arts, Penda ha iniziato una conversazione come fondatrice della piattaforma editoriale Pro Hoe. Il suo obiettivo? Decolonizzare il piacere.

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Penda N’diaye

Attraverso account social e un seguitissimo podcast, porta avanti la lotta per abbattere lo stigma che aleggia intorno all’identità e alla libertà sessuale nelle comunità di colore. Che manchi un libero discorso sessuale nella nostra società è cosa ormai assodata, lo sappiamo tutti. Penda vuole indagare su come i costrutti e i pregiudizi razziali, religiosi, sociali e culturali che ci caratterizzano, siano complici nel soffocare la libertà sessuale, particolarmente per quanto riguarda le donne di colore. È una narrativa che conosciamo bene, quella secondo cui le donne non dovrebbero incentivare la loro sessualità. Ed è proprio questo che Pro Hoe ha l’obiettivo di cambiare, usando l’arma più potente di tutte: la parola. Solo parlandone, educandosi e conoscendo, è possibile combattere contro oscurantismo, ignoranza, pregiudizio.

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Parlare di sesso liberamente: la lotta di Penda N’diaye

L’idea di Pro Hoe nasce con una storia particolare. La giovane scrittrice ha raccontato: «Mia madre mi ha regalato un vibratore per Natale qualche anno fa e mi ha detto che avrebbe voluto parlare di sesso ai suoi figli in età molto più giovane. Questa conversazione mi ha ispirato a iniziare a scrivere e intervistare altri POC (people of color, ndr) su vari argomenti sul sesso». Il tema dell’educazione sessuale, soprattutto nelle scuole, è un altro che spesso la società tende a non voler vedere, dimenticando quanto sia importante sentirsi prima di tutto a proprio agio con il corpo e la sessualità, per poter poi vivere una serena vita sessuale. Senza contare che le conversazioni riguardanti le donne nere sono sempre state meno rispetto alla controparte bianca.

Non a caso il podcast di Penda N’diaye è stato definito come una sorta di Sex Education per le donne della comunità nera, un discorso sul sesso visto però in modo assolutamente positivo, senza barriere e che tocca qualsiasi argomento senza timore. D’altronde non c’è nulla da vergognarsi, anche se questo è quello che una certa società patriarcale insegna da secoli.

«Il mio Pro Hoe sta definendo la cultura giovanile normalizzando le conversazioni che circondano l’espressione e l’identità sessuale. Porto questo sentimento con me in ogni post del blog nel tentativo di colmare il divario tra le generazioni e incoraggiare la trasparenza su un argomento tradizionalmente stigmatizzato e tabù». Anche se c’è ancora molto lavoro da fare, impegni come quello di Penda dimostrano senz’altro che siamo sulla strada giusta.

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