Jennifer Coolidge ha trionfato ai Golden Globes 2023, per la gioia di tutti.
Da stamattina vedo ovunque, dalla home di Twitter a TikTok, spezzoni del suo discorso sul palco dove ha ritirato la statuetta come miglior attrice non protagonista in a Limited Series/Anthology or Motion Picture (ndr. senza tenerla in mano, perché pesa e ci tiene a specificare “lei non fa palestra”) e sembra che ha vinto la nostra migliore amica.
Dall’indimenticabile MILF di American Pie alla matrigna con botox di A Cinderella Story fino alla parrucchiera di Reese Witherspoon in La Rivincità delle Bionde, Coolidge è diventata un punto di riferimento del cinema anni ‘2000, nello specifico quelle commedie confortevoli, girate col pilota automatico ma molto più intelligenti di quanto potrebbero pensare i vostri docenti del DAMS.
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Sopra le righe, plateale, irrimediabilmente impacciata anche nella vita reale, durante il suo discorso Coolidge li chiama ‘piccoli lavoretti sufficienti per farne altri’.
C’è gratitudine e senso dell’umorismo, senza sminuire i propri successi ma nemmeno scadere nella ridicola celebrazione di sé. Al contrario, c’è la sorpresa di una star, che con i suoi 61 anni, è genuinamente stupita di poter lavorare e ricevere ancora amore dal pubblico.
Alcuni potrebbero dire che Jennifer Coolidge interpreta sé stessa, che non è così distante dalla sua Tanya, la stralunata ereditiera di White Lotus che si crede Monica Vitti ma pare Peppa Pig, ma sarebbe un limite per noi e ancor più per il suo talento.
Perché il meglio di Jennifer Coolidge non è diventare lo zimbello del pubblico, ma ridere insieme a noi conquistando i cuori di chiunque. In primis, quei gay malvagi che avrebbero voluto affogarla su uno yatch ma l’hanno resa virale su tutto il web.
Jennifer Coolidge wins Best Supporting Actress in a Limited Series at the #GoldenGlobes
pic.twitter.com/3EpcYMqLAC— Film Updates (@FilmUpdates) January 11, 2023
Coolidge coglie il momento per ringraziare Mike White, regista e sceneggiatore della serie, per averle permesso di credere ancora in sé: “Avevo così dei sogni così grandi e aspettative quando ero più giovane, ma la vita o quel che è li hanno spenti. Pensavo che sarei diventata la Regina di Monaco ma l’ha fatto qualcun altro” continua Coolidge, tra applausi e risate “Avevo queste idee gigantesche. Poi invecchi e succede di tutto. Ma Mike White tu mi hai dato speranza. Mi hai permesso un nuovo inizio. E anche se questa è la fine, perché mi hai fatta fuori, hai cambiato la mia vita in mille modi diversi.”
È un discorso che fa crepare dal ridere e al contempo commuove, senza risultare né smielato né forzato.
Che sia anche questo ulteriore merito di un talento comico formidabile, poco importa: il pubblico la sente vicina, empatizza con lei e si identifica nelle parole di una donna che sul palco dei Golden Globe è entusiasta perché ora i vicini la salutano e la invitano alle feste. Amo noi? Probabilmente no, ma come biasimarla.
Ci vuole una certa profondità a prendersi così poco sul serio, e Jennifer Coolidge, come tutte le persone che non hanno smania di apparire intelligenti, lo sa bene: “Occorre una persona brillante per interpretare una persona stupida” dichiarò al The Guardian nel 2013, aggiungendo: “Credere nel profondo di essere scema alla fine ti aiuta”.
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