Tom Blyth e Russell Tovey saranno i protagonisti di “Plainclothes”, nuovo film indipendente della sceneggiatrice e regista Carmen Emmi, qui al suo esordio. Girato a Syracuse, New York, il film è prodotto da Arthur Landon, Colby Cote ed Eric Podwall per conto di Page 1 Entertainment e Lorton Entertainment. A darne notizia è Variety.
Ambientato negli anni ’90 e ispirato a eventi realmente accaduti, Plainclothes segue un agente sotto copertura che ha il compito di abbordare e arrestare uomini gay, fino a quando non sarà travolto dalla passione e dall’interesse nei confronti di uno dei suoi obiettivi.
“Carmen Emmi è uno di quei talenti unici che merita davvero una piattaforma per il suo ingegno creativo”, hanno detto a Variety i produttori Cote e Landon. “‘Plainclothes’ è una storia sincera che affronta i conflitti interni, la famiglia e le complessità dell’identità sessuale di fronte alle aspettative sociali e personali. Siamo entusiasti di dare vita alla sua prima sceneggiatura con questo cast incredibile”.
Blyth, talentuoso e lanciatissimo, ha recentemente interpretato Coriolanus Snow in “The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes”, oltre ad aver ritrovato il ruolo del protagonista nella seconda stagione della serie MGM+ “Billy the Kid”. È stato inoltre guest star nella serie della HBO “The Gilded Age”, oltre ad aver interpretato Glen Byam Shaw in “Benediction” di Terrence Davies. L’attore 29enne, formatosi alla Juilliard, sarà anche il protagonista dell’adattamento cinematografico di Michael Winterbottom del classico romanzo di guerra di Ernest Hemingway “Addio alle armi”.
Russell Tovey, da poco tornato single dopo la rottura con Steve Brockman, è invece attualmente in onda nei panni di John O’Shea nella serie FX “Feud 2: Capote vs the Swans”, dopo aver preso parte all’undicesima stagione di “American Horror Story: NYC”. Il suo trampolino di lancio, come dimenticarlo, fu Looking di Andrew Haigh.
La storia raccontata da Plainclothes, come detto, prenderà a piene mani da quanto accaduto negli USA per decenni. Secondo quanto riportato da The Atlantic, a New York tra il 1923 e il 1966 (quando gli attivisti gay convinsero i funzionari governativi a porre fine agli arresti per il cruising), si stima che oltre 50.000 uomini furono arrestati perché beccati a “girare nei bar, nelle strade, nei parchi e nei bagni della metropolitana”. Ma gli arresti non finirono certamente nel ’66, basti pensare a George Michael, che nel 1998 venne arrestati da un poliziotto in borghese della buoncostume, Marcelo Rodriguez, con l’accusa di avergli fatto esplicite proposte sessuali in un bagno pubblico di Beverly Hills.
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