Se in Italia è ancora inedita, negli USA l’undicesima stagione di American Horror Story, New York City, volge al termine, con le ultime due puntate in arrivo il 16 novembre. Ambientata nella Grande Mela degli anni ’80, NYC è senza ombra di dubbio la stagione più gay di sempre, con uno psicopatico che fa a pezzi gli omosessuali della città, mentre un misterioso virus contagia la comunità.
Tra i protagonisti della serie spicca Russell Tovey, esploso grazie a Looking e qui per la prima volta al cospetto di una produzione targata Ryan Murphy. Tovey interpreta un detective dall’oscuro passato e dai segreti mai svelati, con un’ex moglie e un’omosessualità abbracciata solo di recente.
Intervistato da Marc Malkin per il podcast Just For Variety, Tovey ha commentato le tante scene hot di American Horror Story: New York City, con sesso bondage e menage-a-trois che lo vedono protagonista. L’attore ha ricordato l’intensa scena girata con l’attore dichiaratamente etero Zach Meiser, che includeva frustate (consensuali) e una lunga e profonda pomiciata.
“L’ansia prende il sopravvento quando pensi, ‘Questo è un uomo etero, io sono un uomo gay, apertamente, e ora ci baceremo'”. “E l’abbiamo fatto, la sua lingua è scivolata dentro la mia bocca, poi hanno stoppato la scena, lui è venuto da me e mi ha chiesto, ‘Ho appena infilato la lingua lì dentro … ti va bene?’. E io gli ho risposto: ‘Se per te va bene.'”
Ma questo è stato nulla rispetto ad una 2a scena, in cui Russell si è dovuto trattenere dalla passione. “La volta successiva che l’abbiamo fatto, ero tipo, ‘Questo ragazzo è pronto! Questo ragazzo è professionale. Lo adoro assolutamente, proviamoci!’. Ci siamo mangiati la faccia a vicenda, con la lingua in faccia. A un certo punto ho pensato: ‘Ora gli sputo in bocca. No, non farlo. È troppo’. Mi sono dovuto trattenere.. È in quei casi che ti metti nei guai“.
D’altronde Tovey è ormai abituato a girare serie e film in cui è chiamato a baciare più persone, per la gioia della sua amata mamma, che è la sua prima grande fan. “Trovo sempre progetti in cui pomicio con chiunque. Mia madre, che Dio la benedica, mi ha visto fare sesso in molti modi e mi ha visto morire centinaia di volte. Mi dispiace per lei che ha visto spesso il sesso e la morte attraverso i miei occhi”.
Talmente tanti baci sul set, per Russell, che l’attore si è vaccinato contro il vaiolo delle scimmie. “Ho una relazione nel Regno Unito e non ho l’abitudine di baciare altre persone, ma all’improvviso, a causa del mio lavoro, bacio molti ragazzi e allora mi sono detto, ‘Oh, merda, devo andare a farmi vaccinare'”. “L’unico posto dove c’era il vaccino era a Fire Island e io non ero mai stato a Fire Island. Quindi la mia prima esperienza in assoluto con Fire Island è stata quella con il vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Ho fatto il vaccino, ho nuotato in mare, ho pranzato, sono risalito sul traghetto. Mi sono detto, ‘Questo è un modo adorabile per fare un vaccino.’ Tutti dovrebbero farlo in questo modo”.
Un ruolo, quello del detective in American Horror Story, che a Tovey è capitato per caso, mentre pranzava nel Regno Unito, con una telefonata di Ryan Murphy.
“Mi ha detto: ‘Ho un grande ruolo per te. Nasce pensando a “Cruising”… È un po’ come il ruolo di Al Pacino. Riusciresti a farlo? Sei libero?’. E io ho detto, ‘Mio Dio, sì, posso liberarmi. Posso farlo’. Poi abbiamo parlato per circa 15 minuti di arte, e un minuto e mezzo di “American Horror Story”. Abbiamo parlato di artisti che amiamo, artisti queer degli anni ’80 e ’90. Molti artisti che erano stati dimenticati e che ora vengono riscoperti, perché ci sono molti temi che io e Ryan condividiamo sul fronte artistico, in particolar modo artisti che sono morti di AIDS e sono stati trascurati durante la loro vita. Farli riemergere è qualcosa di davvero importante”.
Russell ha infine ricordato tutte le volte che ad inizio carriera gli hanno spesso consigliato di non fare pubblicamente coming out.
“Ricordo di aver pensato: ‘Ti sto ascoltando. Grazie mille. Apprezzo il tuo consiglio, ma lo farò lo stesso perché mi sembra autentico, mi sembra importante’. È importante per la mia vita, al di fuori della finta vita nell’interpretare tutti questi personaggi. Devo avere la stabilità per sapere chi sono al di fuori di questo. Non so dove sarei ora se non avessi fatto coming out, ma non me ne pento in nessun modo, ho interpretato così tanti ragazzi queer, personaggi queer che mi hanno portato così tanta gioia e mi sento come se avessero portato gioia a molte persone, cambiandole”.
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