Posta Svagata: “Si può restare amiche dopo essersi lasciate?”

Come ci si allontana da una persona con cui sei cresciuta insieme? Come salvaguardare noi stesse e allo stesso tempo l'affetto che c'è tra di noi? Vanno tagliati definitivamente i ponti o possiamo salvare qualcosa tra di noi?

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Io e la mia compagna ci siamo lasciate dopo cinque anni di relazione. Ho vissuto con lei forse la storia d’amore più importante della mia vita: siamo state l’una la persona dell’altra per così tanto tempo, condividendo casa, gatti, gioie e dolori.

Ma purtroppo abbiamo raggiunto un punto di non ritorno: i nostri  problemi di comunicazione non hanno fatto altro che amplificare le nostre insicurezze e distaccarci sempre di più, senza riuscire a venirci incontro. È una persona a cui continuo a volere un bene immenso, ma non possiamo più stare insieme.

Eppure continuiamo a restare in contatto, ci scriviamo, e cerchiamo di esserci nella vita dell’altra in più occasioni.

Ci siamo dette: e se mantenessimo un’amicizia? Sarebbe possibile? Spesso gli stessi problemi ritornano a galla anche da separate e chiunque mi dice che è inconcepibile che due ex  fidanzate cerchino di restare amiche.

A volte non nego che è difficile, e rischiamo di ricaderci e non si capisce più la linea sottile tra rapporto amichevole o quello che c’era prima, anche sul piano fisico.

Ma io non riesco ancora a separarmi del tutto da lei, e mi chiedo come ci si allontana da una persona con cui sei cresciuta insieme? Come salvaguardare noi stesse e allo stesso tempo l’affetto che c’è tra di noi? Vanno tagliati definitivamente i ponti o possiamo salvare qualcosa tra di noi?

 

Separarsi non è come sembra.

Film, serie tv, canzoni, libri ne parlano così tanto da fornirci un manuale programmato su cosa fare, dire, o sentire. Ma quando succede a noi sembra che siamo i primi al mondo e non sappiamo dove mettere le mani.

Ci accorgiamo che i break up sono fatti di contraddizioni, troppe parole che non corrispondono sempre ai fatti, e il nostro disperato tentativo di apparire coerenti  è una partita persa in partenza.

Non ci dicono mai che quello che succede tra due persone è una realtà parallela al mondo esterno.

Possiamo assistere, scrutarla, decidere cosa dovrebbero o non dovrebbero fare, ma non ne facciamo parte.

Anche dopo esservi lasciatə, quella persona continua a conoscere tutte le vostre debolezze solo con uno sguardo.

Al costo di tradire quell’individualismo che la società ci consiglia di abbracciare senza remore, le persone diventano casa e punto di riferimento. Come andarcene da quella casa? Come trovare conforto altrove se ormai il mio corpo si è abituato a riposare vicino il tuo? Cosa significa davvero lasciarti quando continuo a portarti dentro ovunque vado?

Non so cosa significa affezionarsi a qualcunə per così tanto tempo, ma so che l’affetto non è abbastanza. L’affetto non vi ha impedito di separarvi e salvaguardarvi prima che distruggervi. Contro ogni aspettativa, separarsi è l’ultima forma di cura per lasciare andare l’altrə e non ferirlə più.

Ma lasciarsi non segue un iter universale per chiunque: slegare quei fili che vi tengono unite non succede dall’oggi al domani, è un percorso graduale che potrebbe prolungarsi più di quanto si dice.

L’affetto continua a tenervi vicine tanto da dimenticare quello che vi ha fatto interrompere la relazione: non avete all’improvviso imparato a comunicare, le vostre insicurezze non sono sparite in una notte, quello che vi ferisce è ancora lì a circolare come un elefante nella stanza.

Questa è la vostra rottura e sta a voi decidere cosa, quando, e come gestirla. Ma invece di inciampare nelle stesse crepe, provate a cambiare strada.
Se non riuscite a tagliare i ponti che vi collegano l’una all’atra, abbiate cura del vostro dolore, anche a costo di limitare il tempo insieme.

Perché se volete salvare il vostro affetto e non perdervi di vista, è necessario anche dare spazio a quello che vi ha fatto male, in modo da comprenderlo e metabolizzarlo. Restare vicine potrebbe impedirvi di scoprire nuove prospettive, che non siano lo sguardo inconfondibile dell’altra. Quello sguardo che conforta ma non vi libera mai, rischiando di ricadere nelle stesse trappole e farvi più male di prima.

Chiedetevi quando avete bisogno di restare per conto vostro? Quando liberare le vostre emozioni più scomode? Quando è il momento di tornare a casa da sole?

Non sarà facile né piacevole, ma a volte restare lontane permette al vostro corpo di famigliarizzare di nuovo con lo spazio circostante, e accorgervi che potete circumnavigarlo senza perdervi, anche se l’altra non è lì con voi.

Vi permette di trovare conforto in sguardi diversi, allenare una fiducia che pensavate di aver perso, riguardarvi allo specchio a notte fonda e sorprendervi come non credevate possibile.

Anche quando non scriverete più questa storia insieme, vi permetterà di incontrarvi all’inizio di un nuovo capitolo e conservare quell’affetto che nemmeno il tempo può contaminare. Riconoscervi ancora una volta per poi lasciarvi andare.

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