Roma – Un classico della cinematografia glbtq. 16 anni sono passati da quando l’australiano Stephan Elliott portò in sala Priscilla, la Regina del Deserto. Drag movie sublime, diventato di culto in tutto il mondo, con Terence Stamp, Guy Pearce e Hugo Weaning nei panni di tre indimenticate drag.
Dopo aver sbancato i teatri di mezzo mondo, Priscilla arriva finalmente a Roma con il primo adattamento italiano, patrocinato del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali. Il 21 e 22 maggio prossimo, al Teatro Vascello, a Giuliano Leva Zanetti spetterà l’arduo compito, con Andrea Berardicurti, ovvero La Karl du Pignè, Cristiano Pisciottani e Fabio Michele Lopes, alias La Fleur du Male, assoluti protagonisti.
La Storia – Dall’incontro di due drag queen, di nome Mitzie e Felicia, con Bernadette, una transessuale di grande charme e di profonda saggezza, sempre pronta a folgorare chiunque con le battute più acute e letali, prende avvio uno stravagante viaggio attraverso il deserto australiano, a bordo di un autobus color lavanda, accompagnato dalle musiche degli Abba, di Gloria Gaynor e dei Village People.
Una miscela inebriante di sontuose parrucche, scintillanti paillettes, piume di struzzo e musica anni Settanta, per uno spettacolo che porta in scena delle autentiche drag queen, dando l’occasione al pubblico capitolino di farsi sedurre da una vera e propria forma d’arte fatta di travestimento e incredibili trasformazioni, diventata un fenomeno di costume che spopola da un capo all’altro del pianeta. I tre protagonisti della vicenda si lasciano, ciascuno a modo proprio, un difficile passato alle spalle e, grazie a un nuovo ingaggio ad Alice Springs, una cittadina del centro Australia, partono alla ricerca di un futuro lontano da Sidney, la città in cui vivono, e dai suoi meccanismi spersonalizzanti. Mezzo di trasporto è una corriera sgangherata, per l’occasione dipinta di rosa e battezzata appunto Priscilla, stracolma di abiti di scena e orpelli per mille travestimenti. Vincendo la diffidenza iniziale, emergono ricordi d’infanzia, momenti di sincerità e confidenze intime. Ma il viaggio viene interrotto in pieno deserto per un guasto meccanico. L’imprevisto è l’occasione per nuove conoscenze, tra dimostrazioni di ostilità da parte dei rudi minatori e degli abitanti della provincia australiana, affascinati e spaventati dall’inatteso materializzarsi di tre mirabolanti chimere del palcoscenico, quintessenza di eccentricità e teatralità, e insperati lampi di amicizia e solidarietà. Dopo tante peripezie, il viaggio riprende e Tick, che tutti conoscono nelle sgargianti vesti di Mitzie, confida le sue preoccupazioni agli amici: è in realtà sposato e ad aver ingaggiato le tre drag queen è proprio sua moglie Marion. Inoltre un figlio di otto anni lo attende ad Alice Springs.
Il lieto fine è servito, per una storia affascinante e commovente che parla delle possibilità concrete dell’integrazione delle diversità, di nuove famiglie, amicizia e amore senza confini né pregiudizi. Il viaggio è infatti una grande metafora: non solo scoperta dell’altro, ma scoperta di sé e ricerca, per ognuno dei protagonisti di questa fiaba moderna, di una dimensione esistenziale più autentica, di equilibrio, armonia e rispetto.
Prezzi – Il 21 e il 22 maggio, con una papabile data aggiuntiva (seguire il sito ufficiale per conferme), L’avventura di Priscilla, la regina del deserto, al Teatro Vascello, in Via Giacinto Carini 78, intero 20 euro, ridotto 15 euro per i possessori di tessera associativa del Circolo Mario Mieli, di Libellula 2001, di DiGay Project e di Arcigay. La stessa riduzione è prevista anche per gruppi di minimo 10 persone.
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