Il caos mediatico che circonda la Coppa del mondo di calcio 2022 in Qatar è solo destinato ad inasprirsi mentre l’inizio del campionato – dal 20 novembre al 18 dicembre – si avvicina sempre di più. Dopo che negli scorsi mesi diversi calciatori, da Harry Kane a Collin Martin e Josh Cavallo, si sono espressi contro l’emirato accusato di violare i diritti umani e di sfruttare i lavori mentre David Beckham è stato pesantemente criticato per essere il volto di Qatar 2022, è ora il turno di un cantante amato dalla comunità LGBTQ+: Robbie Williams.
Come da tradizione, i mondiali sono accompagnati da performance e concerti di grandi star della musica, dalla cerimonia di apertura fino agli eventi disseminati durante tutto il periodo della manifestazione. Ebbene, durante una conferenza stampa a Doha, sono stati annunciati i nomi delle star che si esibiranno in Qatar durante il campionato e, tra questi, compare proprio Robbie Williams al fianco dei Maroon 5 e di Post Malone.
Come sappiamo, il Qatar non detiene certo il primato quando si tratta di diritti. Intanto, l’omosessualità è illegale e punibile con la pena di morte. Ma calpestati sono anche i diritti delle donne e delle minoranze, senza contare le disdicevoli condizioni lavorative a cui sono sottoposti gli operai, soprattutto quelli coinvolti nella costruzione delle strutture destinate ad ospitare la Coppa del mondo. Nel 2019, un’inchiesta del Daily Mirror ha portato alla luce come oltre 20mila lavoratori siano stati pagati a malapena un dollaro all’ora su un monte ore lavorativo settimanale di 48 ore.
Robbie Williams, poi, conta nella sua carriera anche un altro precedente che ai fan non era andato a genio. Era stato lui, infatti, ad esibirsi durante la cerimonia di apertura dei mondiali del 2018 che si tennero in Russia, altro Paese che in quanto a diritti ed uguaglianza non è esattamente al passo con i tempi. Non stupisce, quindi, che la notizia della partecipazione di Williams alla Coppa del mondo in Qatar abbia scatenato i fan che sui social hanno espresso tutta la loro delusione per la scelta del cantante.
La notizia, che è stata riportata per prima da una fanpage Facebook dedicata al cantante, ha visto centinaia di commenti che mettono in dubbio la buona fede del cantante nel mostrare il suo supporto al Qatar, viste tutte le informazioni che sono circolate sullo Stato negli ultimi mesi. Un utente ha dichiarato: «Mi dispiace, ma la Coppa del Mondo del Qatar è sbagliata su molti livelli e sono deluso dal fatto che Robbie ritenga accettabile sostenerla in modo così sfacciato». La fan page che ha riportato la notizia, invece, ha cercato di addossare la colpa al team di Robbie: «Stiamo solo riportando le notizie così come le troviamo. La squadra di Rob avrà preso la decisione per lui di esibirsi lì».
Altri, invece, stanno già pensando a un modo per evitare che Robbie Williams si esibisca durante i mondiali. Un altro utente ha affermato: «Come fanno i fan a fare una protesta ufficiale? Per lui subire pressioni dai suoi fan per poi essere persuaso a scegliere di non apparire sarebbe una dichiarazione massiccia a nome di tutti quegli esseri umani che sono colpiti sia dal regime di costruzione lì che anche dai loro atteggiamenti rispetto ad altre cose. Non so niente di petizioni online!»
«La sua opinione sembra essere chiara, altrimenti non apparirebbe lì. È davvero incomprensibile che appaia lì»
Il team di Robbie Williams non ha ancora commentato ufficialmente la polemica e sembra improbabile un passo indietro del cantante, dal momento che Qatar 2022 rappresenta un terreno molto lucrativo per qualsiasi ambito graviti attorno al calcio, inclusa la musica. Quello che più è dispiaciuto ai fan, sembra proprio essere il fatto che da sempre Williams è un alleato della comunità LGBTQ+, spesso schieratosi a fianco di questa su temi importanti. È molto probabile che in questo caso il guadagno abbia preso il sopravvento sui diritti. Non sappiamo per certo perché Robbie Williams abbia accettato di esibirsi in Qatar ma sicuramente il messaggio che lancia non è positivo. Non quando, nonostante le raccomandazioni ufficiali di FIFA, tifosi e giocatori LGBTQ+ corrono un grave rischio.
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Credo che sarebbe una opportunità per portare un messaggio di apertura in un mondo che non lo è