E se i peggiori nemici dei gay, coloro dagli atteggiamenti più manifestamente omofobici, fossero nel loro intimo attratti dall’omosessualità? Le due cose sono solo apparentemente inconciliabili. Una storia di omofobia (che sfocia in violenza) in omosessuali repressi è al centro del film danese Broderskab che ha vinto recentemente il Festival di Roma e nel reale non mancano certo esempi di politici, predicatori religiosi, nonché direttori di quotidiani, impegnati di giorno a mettere in guardia contro fantomatici pericoli che sarebbero insiti in tutto ciò che ha che fare con la cultura LGBT e che poi si è scoperto di notte avere frequentazioni omosessuali.
Atteggiamenti pubblici (e frequentazioni private) Non che il fenomeno sia limitato ai soli personaggi pubblici e intellettuali, per i quali tra l’altro è più corretto parlare di omonegatività; anzi appare essere abbondantemente diffuso in ogni strato sociale, tant’è che due escort gay intervistati recentemente dal settimanale Anna spiegavano all’intervistatrice che i loro principali clienti sono «quelli che si dichiarano etero, gente che ha la fidanzata, moglie e figli». Ben consapevoli del livello di repressione sulle tematiche dell’orientamento sessuale e di quanto sia ancora forte la spinta sociale a sposarsi e trovarsi la proverbiale brava mogliettina la cosa non sorprende affatto. E chissà quanti di questi maritini modello quando sono tra amici, a casa o sul posto di lavoro si esprimono in modo offensivo e degradante nei riguardi degli omosessuali salvo poi trovare il tempo, tra il lavoro e la palestra, di avere rapporti sessuali con altri uomini. Atteggiamenti di aperto disprezzo verso i “diversi” servono da un lato a rinforzare la propria immagine pubblica virile e maschia e dall’altro a cercare di rassicurare se stessi di non essere “uno di quelli”.
L’omofobia è associata all’eccitazione omoerotica? Psicologi e psicoanalisti teorizzano da decenni che l’omofobia (ovvero la paura, il disagio, l’ansia e l’avversione che certi eterosessuali provano nei confronti di persone omosessuali) possa essere il sintomo di una sessualità instabile, il risultato di impulsi omosessuali repressi o di una forma di omosessualità latente, quest’ultima definibile come eccitazione omosessuale della quale gli individui possono essere inconsapevoli o negarla. Uno studio (Is Homophobia Associated With Homosexual Arousal?, pubblicato sul Journal of Abnormal Psychology dell’American Psychological Association) ha confermato empiricamente che i soggetti omofobi si eccitano di fronte a immagini di sesso gay. I ricercatori dell’Università della Georgia Adams, Wright e Lohr hanno coinvolto nel loro studio 64 uomini eterosessuali di età compresa tra i 18 e i 31 anni e li hanno suddivisi in due gruppi, quello degli omofobi (35 uomini) e quello dei non omofobi (29). Tutti i volontari hanno completato la versione modificata del test Kinsey della scala di classificazione Eterosessuale-Omosessuale (Kinsey, Pomeroy & Martin, 1948). Per la determinazione dei due gruppi i partecipanti sono stati sottoposti al test per misurare il loro indice di omofobia (Hudson & Ricketts, 1980) e tutti quanti hanno completato anche il questionario sull’aggressività (Buss & Perry, 1992).
Monitorando le dimensione del pene… Al fine di determinare se era vero o meno che negli omofobi è presente un’omosessualità latente e/o repressa ai partecipanti sono state mostrate scene di sesso esplicito della stessa durata (4 minuti) ma di tre generi diversi: sesso etero, sesso omosessuale maschile e sesso omosessuale femminile. Durante la visione di questo materiale pornografico le dimensioni del pene sono state monitorate con uno strumento apposito, chiamato pletismografo. In entrambi i gruppi vi è stata eccitazione sessuale durante i video etero e lesbo, ma solo negli uomini omofobi vi è stato un aumento delle dimensioni del pene durante la visione dei video di sesso gay. Il risultato indica che gli individui che avevano ottenuto un alto punteggio nella scala di misurazione dell’omofobia e ammesso atteggiamenti negativi verso l’omosessualità hanno dimostrato una significativa eccitazione sessuale in risposta a stimoli omoerotici. Un altro fattore che può avere avuto un ruolo nei risultati ottenuti secondo gli autori potrebbe ritrovarsi nel senso d’ansia che gli omofobi possono aver provato di fronte ad immagini di sesso tra uomini, visto che l’ansia si è dimostrata aumentare eccitazione ed erezione.
Omofobia e aggressività Per i ricercatori le ipotesi che gli uomini omofobi siano di base individui aggressivi non sono supportate dai risultati del test sull’aggressività, che non hanno evidenziato differenze significative tra i due gruppi. Tuttavia, puntualizzano, questo questionario è generico e non presenta esempi nei quali l’aggressività possa essere misurata quando la situazione coinvolge l’omosessualità o l’interazione con persone omosessuali. È possibile, concludono, che l’aggressività in individui omofobi sia specifica a queste circostanze.
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