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Il ragazzo gay aggredito a Pesaro: ‘Ho paura di dirlo ai miei genitori’

Il ragazzo ha paura perché gli aggressori sono a piede libero, ma anche per i genitori: non sanno del suo orientamento sessuale.

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2 min. di lettura

Il ragazzo era stato aggredito nella notte tra il 12 e il 13 ottobre davanti a una discoteca in provincia di Pesaro. Il gruppo di omofobi lo aveva insultato e aggredito, fino a puntargli un coltello alla gola. Aveva subito denunciato quanto accaduto. A Il Resto del Carlino, ha raccontato quanto successo, spiegando anche come ha vissuto le ore successive all’aggressione. Ha ancora un’immagine nitida di quei momenti, di come uno degli aggressori ha premuto il coltello contro l’addome di un suo amico, per minacciarlo, senza fortunatamente far scattare la lama. O di come è stato minacciato, offeso. E la paura di essere accoltellato, di finire in ospedale o peggio di essere ucciso.

Ma quest’aggressione poteva essere evitata. Dopo il primo momento, in cui uno del gruppo lo ha preso per il collo, il ragazzo è riuscito a scappare, chiedendo alla sicurezza di rientrare nel locale. I buttafuori del Colosseo (questo il nome della discoteca) non glielo hanno permesso, nonostante avesse il timbro sulla mano. Un rifiuto riservato solo a lui, dato che altri presenti e le sue amiche sono rientrate senza problemi.

Il terrore dopo l’aggressione di Pesaro, e la paura che i genitori scoprano l’orientamento sessuale

L’identità del ragazzo è riservata. Non solo per le minacce ricevute, o in quanto gli aggressori sono ancora a piede libero. Ma perché i genitori non sono a conoscenza dell’orientamento sessuale del figlio. E venendolo a sapere dopo un’aggressione non è certo uno dei migliori coming out.

Riguardo la paura dell’aggressione, che gli ha fatto perdere conoscenza, spiega:

Non riesco a dormire e prendere sonno e a rimanere da solo in quanto ho moltissima paura e soffro di un grave e perdurante stato di ansia. Adesso sono ospite di alcune miei amiche. A casa non torno.

E poi, i genitori:

Vivo nel terrore che i miei familiari che non sanno della mia condizione possano scoprire in malo modo il mio orientamento sessuale. Ma nello stesso momento mi sento male e non più libero di esprimere la mia personalità.

Fermato un sospettato

A confermare la versione del ragazzo ci sono i suoi amici, molti testimoni presenti durante il fatto e alcuni video, girati dagli amici per documentare quanto accaduto e consegnati al momento della denuncia. I Carabinieri di Pesaro, al momento, hanno accertato l’aggressione, confermando le lesioni al collo del ragazzo e le offese. Stanno invece ancora verificando se c’era davvero un coltello.

Secondo la testimonianza del ragazzo, riporta sempre Il Resto del Carlino, a estrarre il coltello sarebbe stato un uomo di origine napoletane. A cercare di strangolarlo, invece, sarebbe stato un ragazzo coetaneo di origine albanesi, il quale è stato fermato dai Carabinieri.

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