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Puoi essere ricco, famoso e avere quasi 15 milioni di follower su Instagram, ma se sei omosessuale e latino negli Stati Uniti d’America devi comunque avere paura. A sottolinearlo è Ricky Martin, intervistato su Instagram da Enrique Santos a La Sopa (The Soup), in merito alle proteste di piazza esplose dopo l’omicidio di George Floyd da parte di 4 poliziotti.
“Sono un latino, gay, sposato con un arabo, vivo negli Stati Uniti”, ha confessato amaramente Martin. “In altre parole, sono una minaccia per queste persone ovunque le vedi.”
Il cantante è sposato con l’artista siriano Jwan Yosef, di origini curde e armene, dal 2017. La coppia sta crescendo 4 figli. Martin, ovviamente, ha rimarcato come ricchezza e notorietà gli forniscano un ulteriore livello di sicurezza che molte persone non hanno. Ma ciò non significa che non sia influenzato dal razzismo quando abbandona la sicurezza della sua abitazione.
“Prendere l’auto, attraversare il deserto e fermarsi per una cena può essere rischioso”, ha detto. “Gli Stati Uniti … sono sempre stati così“. Ricky si è poi detto grato che il problema del razzismo sistemico nelle forze dell’ordine possa essere finalmente affrontato grazie alle tecnologie che consentono alle persone di assistere in presa diretta e ad “arrabbiarsi per le ingiustizie“.
Ora abbiamo le telecamere e lo vediamo, ora come cittadini accendiamo il telefono, registriamo l’ingiustizia, ed è per questo che siamo arrabbiati, perché ora lo stiamo vedendo.
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Ma com'è che tutti ora sputano sugli USA , ma organizzano carovane di migliaia di " latini" per andare a viverci?