Caduto il Governo Conte II, è tutto pronto per l’uscita in libreria de Il Portavoce, autobiografia di Rocco Casalino edita da Piemme e in vendita dal 16 febbraio. “La Verità” ha oggi pubblicato alcune anticipazioni legate alle memorie di colui che è stato l’ombra di Giuseppe Conte negli ultimi due anni e mezzo.
«Non mi ha regalato niente nessuno, questo è sicuro. E se sono orgoglioso di dove sono arrivato non è tanto per il ruolo che ricopro ma perché non dimentico mai da dove sono partito, cioè dalle condizioni più svantaggiate dell’universo. Sono convinto che esistano casualità, ostacoli, fortune, sfortune, coincidenze, mille cose che non controlliamo, e allo stesso tempo credo che ognuno di noi sia artefice del proprio destino.»
Questo si legge sul sito Piemme, con protagonista assoluto Rocco, spin doctor dell’ex presidente del Consiglio. Un’infanzia segnata da povertà, violenze e umiliazioni. Rocco trascorre i primi quindici anni della sua vita in Germania, figlio di emigrati, in una casa modesta insieme a un padre violento, alla madre e alla sorella. Rocco studia duramente, è il più bravo della classe, la matematica gli piace e gli riesce facile. Così, tornato in Italia, si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma una volta laureato scopre presto che le prospettive che gli si offrono al Sud non soddisfano le sue ambizioni e la sua voglia di riscatto. Che fare? Come ci si affranca da un destino che sembra inesorabilmente segnato? Fa il provino al primo Grande Fratello come bisessuale dichiarato nella speranza di avere l’occasione per un cambiamento. Lascia poi la tv e inizia un percorso da giornalista. Qualche anno più tardi, approdato alla politica, scala il Movimento 5 Stelle. Ama uomini e donne, seduce e si lascia amare, avido di sentimenti veri. Rocco è ambizioso ma è anche bravo, impara la comunicazione politica da Gianroberto Casaleggio, per poi cambiare quella del Movimento 5 Stelle, stando fianco a fianco con Di Maio e Di Battista, e cresce su, su fino ad arrivare alla carica da poco perduta.
Questa la ‘sinossi’ ufficiale dell’autobiografia, in cui Rocco parla del padre violento e bevitore seriale. Casalino racconta le notti trascorse a dormire con la sorella nella vasca da bagno, l’unica stanza in cui i due si potevano chiudere a chiave per difendersi dall’uomo. Quando il padre è finito in ospedale, Rocco ricorda di averlo guardato e di avergli detto: “Muori. Devi morire”. “Pronuncio queste parole con lingua ferma. Senza rabbia. Parole ferme, dure, normali… Sono sollevato. Tutto il male che mio padre aveva fatto a mia madre, a me e mia sorella…”.
Invidiato, odiato, criticato, ammirato, Rocco Casalino è partito dalla Casa di Cinecittà, ha seguito i trenini di Buona Domenica, ha litigato con Tina Cipollari, ha navigato a vista tra le polemiche, si è reinventato ed è riuscito ad arrivare ai vertici del potere nazionale, voce nascosta del premier incaricato. Checchè se ne dica, un’autentica e straordinaria scalata.
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ognuno di noi abbiamo passato un infanzia non felice , storie ce ne sono e non basterebbe una vita intera. be la carriera lai fatta cosa vuoi di più