RuPaul, l’antesignana madre delle drag queen di tutta America, ha deciso di abbattere uno stereotipo che ancora troppo spesso viene perpetuato nella nostra società.
RuPaul ha spiegato durante il programma The Real la differenza tra drag queen e transgender: “Travestirsi significa prendersi gioco dell’identità, siamo dei camaleonti. Oggi siamo questo, domani siamo quell’altro. Ma è un gioco d’identità. Per le persone transgender invece l’identità è una faccenda molto seria – la loro identità è ciò che sono davvero“.
Se pure molto spesso drag queen rivelano di essere transgender, come accade anche RuPaul Drag Race (basti pensare a Carmen Carrera), l’idea di travestirsi non è sempre legata all’espressione di un’identità di genere lontana da quella biologica, ma assume i connotati di un gioco. Il che è ben distinto dal sentirsi come appartenenti ad un genere diverso da quello di nascita, faccenda molto seria.
Troppo spesso la nostra società, ingannata dall’aspetto esteriore, confonde i due mondi e li mescola lasciando trionfare cliché e luoghi comuni. Troppo spesso, purtroppo, il mondo dell’informazione associa queste due realtà diverse a comportamenti e atteggiamenti negativi ed esasperati, confondendo le differenze che le distinguono.
Ultimo in termini di tempo il caso della donna transgender uccisa a Genova, definita da quasi tutti i giornali italiani “un travestito“ (LEGGI >): l’ennesimo caso di discriminazione e di estrema mancanza di sensibilità nel saper cogliere le sfumature e le differenze del genere. Le parole sono veicolo di discriminazione e dolore: bisogna saperle usare.
https://www.gay.it/attualita/news/genova-transgender-giornali
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