Sabato pomeriggio anche Cagliari scenderà in piazza con l’attesissimo Sardegna Pride 2023, al grido gramsciano “Istruitə, agitatə, organizzatə!”.
Madrine della manifestazione le meravigliose Karma B, per un Pride che vedrà arrivare migliaia di partecipanti da tutta l’Isola, e non solo, nel pieno di un’Onda rainbow che mai come quest’anno sta letteralmente riempiendo le città di tutta Italia. Un’estate arcobaleno che stiamo seguendo settimana dopo settimana, intervistando tutti gli organizzatori di tutti i Pride di quest’anno, con questo weekend che vedrà coinvolte anche Milano, Chieti, Palermo, Perugia, Venezia e Reggio Emilia.
Per quanto riguarda il Sardegna Pride, abbiamo intervistato Michele Pipia, responsabile organizzativo.
Comune e Regione hanno dato patrocinio al Sardegna Pride?
Essendo ambedue governate dal centrodestra abbiamo preferito concentrare le nostre energie sulle cose da fare e promuovere il Sardegna Pride affinché sia sempre più partecipato e bello.
Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte?
Abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione con il Comune di Quartu Sant’Elena che, da subito, ha scelto di patrocinare il Sardegna Pride. A questo si Aggiunge anche il Comune di Assemini. Il neo Sindaco, ancor prima di nominare la giunta, ci ha comunicato la sua volontà di patrocinare la manifestazione.
Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?
Il Sindaco di Cagliari era (è) una sentinella in piedi. Nel momento della sua elezione di è trovato a gestire subito il Pride del 2019. Diciamo che non lo vedremo mai al Sardegna Pride e rispecchia in pieno la politica del Centrodestra al Governo Nazionale. Alcuni Assessori, invece, hanno un atteggiamento più distensivo e disponibile. Possiamo dire che “nessuno può mettere in un angolo il Sardegna Pride” (Cit.)
Il Sardegna Pride ha un tema specifico? Un motto?
Per quest’anno, visto anche il clima politico nazionale, abbiamo affrontato, prima con Queeresima e ora con il Pride, il problema delle destre al governo. Ovviamente abbiamo messo in campo la nostra resistenza facendo nostro un motto di un antifascista per eccezione, Antonio Gramsci. “Istruitə, agitatə, organizzatə”, giocando sulla famosa frase “istruitevi, agitatevi, organizzatevi”.
Ci raccontate brevemente il percorso della parata?
Purtroppo il centro della città è paralizzato da dei lavori e abbiamo dovuto optare per un percorso alternativo.
Partenza, ore 18, dal Parco della Musica con il corteo che toccherà alcune vie commerciali per poi tornare al parco della Musica. Un percorso ad anello, diverso a quello degli anni precedenti.
Quali interventi a voce sono previsti sul palco dopo la parata?
Interverranno i referenti delle Associazioni che fanno parte del Coordinamento Sardegna Pride. Agedo, Arc, Mos, CGIL nuovi diritti, Unica LGBT, Famiglie Arcobaleno e Spqr. Ovviamente interverranno anche le nostre madrine, le Karma B.
Quali sono le associazioni e i soggetti che hanno organizzato il Pride?
Agedo, Arc, Mos, CGIL nuovi diritti, Unica LGBT, Famiglie Arcobaleno e Spqr. Capofila l’Associazione Arc che si è assunta l’onere delle autorizzazioni.
Che messaggio volete mandare alla politica nazionale?
La partecipazione ai Pride del 2023 è enorme e non si è mai vista prima. Solitamente quando ci sono scioperi nazionali o manifestazioni convocate da altri soggetti politici/sindacali c’è decisamente meno gente. Questa marea arcobaleno chiede chiaramente il rispetto dei propri diritti e il riconoscimento di altre istanze. Possiamo dire che attualmente siamo l’unica reale opposizione a questo governo oscurantista.
Ci sono altre cose che vorreste dire sul Sardegna Pride e sul vostro territorio?
Da Sassari, Oristano, Guspini, Carbonia e Iglesias partiranno dei Bus che arriveranno a Cagliari carichi di entusiasmo e incazzo.
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