Il 15 agosto, giorno in cui molti paesi africani celebrano l’Assunzione, una festa privata in pieno svolgimento a Cité Mixta, in Senegal, è stata bruscamente interrotta all’una di notte circa dall’intervento delle autorità locali, che ha portato all’arresto di dieci individui tra i 25 e i 29 anni.
Secondo le informazioni ufficiali, le forze dell’ordine sono intervenute in seguito a una segnalazione da parte del Comitato di Vigilanza dell’Unione degli Abitanti della Cité Mixta, un’associazione di cittadini – che si sono in seguito dichiarati “soddisfatti del tempestivo intervento della polizia“.
Durante l’operazione, effettuata in una residenza privata, gli agenti hanno proceduto all’arresto dei presenti basandosi su accuse non specificatamente delineate, ma legate a “sospetto comportamento omosessuale” – considerato illegale nello stato africano.
Durante la perquisizione, sono stati sequestrati tutti i dispositivi mobili appartenenti agli arrestati. Nell’analizzarne il contenuto, le autorità hanno consolidato le accuse, sostenendo che alcuni di loro fossero membri di gruppi WhatsApp tematici legati all’omosessualità.
Oltre ai dispositivi elettronici, sono stati rinvenuti altri oggetti, tra cui indumenti intimi, un giocattolo sessuale e una bottiglia di lubrificante. Gli arrestati sono stati condotti in tribunale venerdì scorso, ma sono stati rimandati in custodia presso la stazione di polizia centrale di Dakar. Lunedì compariranno nuovamente davanti al giudice.
Questo evento segue una serie di incidenti avvenuti in passato in Senegal, in cui la comunità LGBTQIA+ vive nell’ombra a causa dell’intolleranza dilagante e dell’omofobia di stato.
Solo l’anno scorso, nel 2022, un turista fu aggredito da una folla a causa di sospette inclinazioni omosessuali. Inoltre, nel 2018, la visita della celebrità internazionale Rihanna aveva suscitato proteste a seguito di accuse riguardanti la promozione dell’omosessualità.
Il Pew Global Attitudes Project, in uno studio condotto nel 2013, ha evidenziato che il 97% dei senegalesi considera l’omosessualità uno stile di vita non accettabile, una percentuale che non ha subito variazioni dal 2007.
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Considerato che il sito cassa i link che ho postato sopra se volete leggere l'articolo di Repubblica cercate su google; "Bufera su Renzi in Arabia Saudita: "Pagato da un regime". Conte: stop alle armi"
Il Senegal è una di quelle dittature in giro per il mondo attorno a cui i paesi democratici dovrebbero costruire una seria "barriera umanitaria" limitando le relazione diplomatiche, economiche-commerciali-finanziarie, militari, politiche e culturali. Ma a proposito di dittature....... su Matteo Renzi, cioè uno dei beniamini e referenti politici di gay.it, la redazione di questo sito non ha nulla da ricordare e da dire? Per chi giustamente non ricordasse chi è davvero questo opportunista politico di destra e leader di se stesso, rammento che stiamo parlando di un ex esponente del Partito Popolare prima e della Margherita poi, ex presidente della provincia fiorentina, ex sindaco di Firenze, ex segretario del Pd, responsabile nella scorsa legislatura dell'affondamento del ddl Zane contro l'omofobia, attuale senatore, segretario di Italia Morta, direttore berlusconiano del Riformatorio e attuale sostenitore occulto del governo di estrema destra della Meloni-Salvini-Marina Berlusconi con i quali va a nozze. Matteo Renzi è anche sostenitore e propagandista entusiasta di uno dei più brutali regimi omofobi, assassini e antidemocratici del pianeta, l'Arabia Saudita, tanto che per le sue conferenze con il principe bin Salman (quello che è accusato di avere dato l'ordine di fare a pezzi l'oppositore politico e giornalista saudita Jamal Khashoggi) si è fatto pagare decine e decine di migliaia di euro. La redazione di gay.it non ha nulla da dire su questo personaggio? Metto pure, ed è quanto dire, un link del berlusconiano direttore de La Repubblica, il destrorso Maurizio Molinari [Link deleted]