Dopo averlo domandato a Papa John Malkovich in The New Pope (“Quando eliminerete l’inutile tabù dei matrimoni gay?“, la battuta scritta per lei da Paolo Sorrentino), Sharon Stone è tornata ad affrontare tematiche LGBT. Intervistata da LaStampa, la diva americana, fresca di ritorno dal Festival di Cannes dove ha presenziato all’asta benefica a favore dell’Amfar per la ricerca contro l’AIDS, ha elogiato l’Italia per i recenti (e presunti) progressi compiuti. Chiedendo al Vaticano di fare altrettanto.
Sul matrimonio gay, sull’adozione per i single, su vari fronti. Vorrei dire ‘Ascoltate il vostro Papa e rispettatelo!’. La Chiesa dovrebbe aprire le porte ai cattolici della comunità LGBTQ e la Curia dovrebbe accettare le indicazioni di questo Papa che è meraviglioso. Dio gliel’ha mandato, diano retta a Dio.
Un Papa Francesco, va ricordato, storicamente ambiguo sul fronte diritti LGBT, con dichiarazioni puntualmente contraddittorie. Non a caso l’ormai celebre nota della Santa Sede contro il DDL Zan aveva il consenso di Bergoglio, così come il divieto assoluto da poco ribadito alla benedizione per le coppie LGBT.
Eppure l’immagine di Bergoglio, soprattutto all’estero, rimane intonsa, quasi a tinte arcobaleno, come se fosse l’apparato che lo circonda, la leggendaria Curia vaticana, ad imporgli chissà quale visione oscurantista e omotransfobica.
63 anni, e un quoziente intellettivo di 154 (Albert Einstein arrivava a 160), Sharon si è poi detta enormemente preoccupata dal cambiamento climatico, vero incubo dei nostri tempi: “È una situazione disperata, non una cosa da poco. Per me, come genitore, è spaventoso e mi vergogno che non stiamo facendo di più. Prendiamo solo ciò che sta succedendo in Germania e in Belgio con queste improvvise inondazioni. Decine di persone morte così, in un istante. E poi c’è questo fingere che non stia succedendo nulla. Ma invece sta succedendo eccome, e proprio sotto ai nostri occhi. Non ci comportiamo affatto in modo responsabile. E il modo in cui l’avidità ha superato il buon senso è stupefacente”.
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