Insulti gratuiti non solo a Luca Trapanese e alla sua nuova famiglia. Ma a tutti i single che crescono un bambino.
Un bambino o una bambina cresciuti da un padre o una madre single? Non va bene, ma sempre meglio di un padre single gay che adottato una bambina con la sindrome di Down. Naturalmente, Silvana De Mari si riferisce a Luca Trapanese, il neo papà che dopo la decisione del giudice ha ottenuto l’affido di Alba, una bimba rifiutata da sette famiglie solo per la sua condizione di disabilità.
Un abominio per l’ex medico, perché un figlio per crescere ha bisogno di due genitori, che siano rispettivamente maschio e femmina. Così come Alba che, vista la sua condizione, avrà a maggior ragione bisogno di una figura femminile. E per questo, la De Mari esorta Luca a trovarsi una donna.
Sicuramente le vorrà bene, ma voler bene non basta: questa bimba ha bisogno di una vera madre. Non una figura femminile che gira per casa, una madre. Questa bimba ha bisogno della mamma. Che l’uomo che le vuole bene la trovi.
Quindi non una figura femminile, ma una vera mamma. Poco importa l’orientamento sessuale del papà, o del legame che ormai si è stretto tra i due.
Silvana De Mari e le sue opinioni sui figli senza madre
Alla scrittrice fantasy De Mari non va proprio giù che un figlio possa crescere senza una madre, vista come una figura necessaria per la quale il bambino sente un bisogno biologico. Riguardo ad Alba, se sette famiglie hanno rifiutato l’affidamento, i servizi sociali avrebbero dovuto proporla ad altre sette coppie, e se ancora non ce n’era una disposta a prendersene cura, altre sette e poi ancora sette. Basta che fossero famiglie composte da un uomo e una donna. Intanto, la bambina cresceva senza nemmeno un genitore, sicuramente in una casa famiglia.
La donna, ora spera in miracolo. Che Luca trovi una mamma per la piccola Alba, poco importa il resto. La sua teoria, non lascia spazio a commenti:
La cosiddetta omosessualità è un comportamento appreso, che, come può essere appreso, può essere disatteso. Non è nulla di genetico e nulla di irreversibile. Disattenderlo è possibile e molto più frequente di quanto si pensi. Ma non è facile. E occorre una volontà di ferro, una motivazione d’acciaio. L’amore per un figlio, una figlia, può essere una motivazione.
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L'esortazione di trovarsi una donna la troverei più appropriata se la rivolgesse a lei stessa
La De Mari è solo l'ennesima bigotta repressa che copre con cazzate religiose pseudoscientifiche la sua isterìa omofobica. Qualcuno dovrebbe ricordarle che 100 anni fa lei come donna era senza diritto di voto e sottomessa al marito, per le stesse irragionevoli "ragioni" di cui blatera oggi. Furono le suffragette prima e le femministe poi a darle i diritti di cui gode ora, non certo i suoi amici preti e santicche al seguito.