Luca Trapanese: “Non voglio lottare con questo governo ma dialogare. Con Meloni siamo lontani ma c’è un rapporto sereno”

"Dobbiamo far capire loro che la mia famiglia ha gli stessi diritti delle altre famiglie, che il mio desiderio di genitorialità è pari a quello di una coppia etero o di una coppia gay".

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Luca Trapanese: "Non voglio lottare con questo governo ma dialogare. Con Meloni siamo lontani ma c'è un rapporto sereno" - NPT 02605 - Gay.it

Uscirà il 5 ottobre nelle sale d’Italia Nata per Te di Fabio Mollo, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Luca Trapanese, primo storico caso di single riuscito ad adottare una bambina nel nostro Paese. La piccola Alba.

Al termine della proiezione stampa romana, Fabio Mollo e Luca Trapanese, nel film interpretato da Pierluigi Gigante, hanno preso parte alla conferenza insieme al resto del cast. Ad entrambi abbiamo posto questa domanda.

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Questo film esce ad un anno esatto dalla nascita del governo Meloni, governo che da un anno ha quasi orgogliosamente dichiarato guerra alle famiglie arcobaleno e ai loro figli. Al personaggio di Luca viene spesso detto che non siamo in Svezia, ma in Italia. Il problema è che questa Italia si sta avvicinando sempre più all’Ungheria. La Svezia per noi è ben oltre Marte. Ora, io vi domando, quando siete entrati in produzione, quando avete iniziato a lavorare al film, avreste mai immaginato che ci saremmo ritrovati in questo quotidiano bombardamento politico sul fronte dei diritti, che va ben oltre Montecitorio colpendo persone, bambini e famiglie che esistono?

Abbiamo iniziato a girare l’anno scorso, abbiamo vissuto tutto il clima politico“, ha risposto Mollo. “Il clima politico che viviamo oggi esaspera tantissimo questo tema, lo sta trasformando in qualche cosa di violento. Quando parlo di clima politico parlo di clima politico in generale. Il ricordo più bello della mia infanzia è il giorno dell’adozione di mia sorella. Da grande, quando sono cresciuto e ho conosciuto il mio compagno e abbiamo deciso di mettere su famiglia insieme mi sarebbe piaciuto fare la stessa cosa. Con l’adozione di mia sorella i miei genitori mi hanno insegnato un esempio bellissimo di genitorialità. Stiamo parlando di una coppia di 34 anni nella Reggio Calabria degli anni ’80. Un atto meraviglioso. Eppure mi sono scontrato contro la realtà del Paese in cui vivo, ovvero che io e il mio compagno non possiamo ancora adottare. Ma non abbiamo fatto domanda quest’anno, ma qualche anno fa. Tanti altri governi ci sono stati. Mi duole dirlo, ma da persona LGBTQIA+ posso augurarmi che il prossimo governo prenda in considerazione tutti i temi affrontati nel film? Me lo auguro. Quello che spero è che da quel punto di vista si possa iniziare a ragionare sulla maggiore inclusività. Tutti noi cittadini nasciamo con gli stessi diritti, che non si concedono. Ma andrebbero garantiti. Perché dovresti concedermeli? Pago le stesse tasse di mio padre. Perché lui può adottare e io no? Non sono certamente contento che l’attuale governo sia contrario a questi temi, ma è una situazione che sento da tanto tempo. Purtroppo. Penso che la storia di Luca e Alba restituisca ottimismo e forza. Ricordo che quando ho fatto domanda di affido quel colloquio fu spaventoso, mi ero sentito avvilito e maltrattato. Se una persona vuole adottare un bambino perché vuole dargli amore, perché dovrebbe sentirsi umiliato? L’umiliazione è la sensazione che sentiamo tutti noi a cui non viene riconosciuto un diritto. Ma l’umiliazione più grande è che ancora non sia stato fatto niente“.

Luca, che solo poche settimane fa si era detto preoccupato dall’ennesimo attacco della ministra Roccella ventilando l’ipotesi di lasciare l’Italia, ha condiviso le parole di Fabio, per poi aggiungere:

“Io non mi sento in guerra, non sono nato per fare la guerra. Quando mi dicono “tu lotti per i diritti”, no io non lotto, li racconto. Provo a far capire il rapporto che ho cercato di costruire con la presidente Meloni, partendo da quella famosa lettera. È un rapporto sereno, dove c’è uno scambio molto rispettoso di idee, private. Siamo chiaramente lontani, ma oggi la società non ha più bisogno di politici che lottano ma di persone che ragionano e che tra loro inizino a ragionare su temi comuni. Non voglio lottare con questo governo, voglio dialogare con questo governo. Fargli capire che la mia famiglia ha gli stessi diritti delle altre famiglie, che il mio desiderio di genitorialità è pari a quello di una coppia etero o di una coppia gay. Perché alla base c’è una vocazione. Dobbiamo iniziare a cambiare il modo di comunicare, a porsi non in battaglia ma in ragionamento. Ed è quello che ha suscitato un dibattito. Se io avessi attaccato rimaneva l’attacco. Ma se io ti invito a vederci, a trovarci, questo ti aiuta a ragionare, perché dall’altra parte c’è magari chi non ha quella consapevolezza”.

Nata per te è la storia di Luca e Alba: un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l’uno dell’altra, anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme. Il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia per Alba, che ha la sindrome di down e, appena nata, è stata abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta per ottenere l’affidamento di Alba. Quante famiglie “tradizionali” devono dire di no prima che Luca possa essere preso in considerazione? Può una bambina rifiutata dal mondo diventare il premio di una vita?

Quando ho letto la storia di Luca Trapanese ho gioito per lui e per sua figlia. È un racconto di amore, di paternità e di famiglia. Ma è anche la storia di un’eccezione ad una legge ingiusta e obsoleta“, ha precisato Fabio Mollo. “Quando mi è stato proposto di farne un film, ho sentito una profonda gioia e, allo stesso tempo, una profonda responsabilità. “Nata per te” è la storia di un uomo che vede il mondo con occhi diversi, che trasforma la disabilità in bellezza e l’impossibilità in realtà. È il trionfo dell’amore e della vita sulla follia di un sistema che invece di aiutare e sostenere i cittadini che vogliono fortemente costruire una famiglia attraverso l’adozione, li umilia“.

A completare il cast del film Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Antonia Truppo, Iaia Forte, Giuseppe Pirozzi, Lucio Provenza, Francesca Solombrino e Liliana Bottone.

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Foto Gianni Fiorito.

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