Luca Trapanese è tornato a criticare pubblicamente il governo Meloni, dopo aver sbugiardato la premier che aveva promesso che sarebbe andata a trovare lui e sua figlia Alba, senza però farsi mai vedere. Padre di una bimba affetta da sindrome di down, da lui adottata dopo decine di rifiuti da parte di ‘famiglie tradizionali’, Trapanese, oggi assessore comunale alle Politiche sociali del Comune di Napoli, ha contestato l’ultima settimana meloniana, tra minacce al sindaco Beppe Sala e alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriale, stralcio in Senato della proposta UE di un certificato di filiazione e dichiarazioni aberranti da parte di ministri, vicepresidenti della Camera e deputati della Repubblica.
“Se io morissi, toglierebbero al mio compagno, con cui vivo da un anno e mezzo, la bambina che ho adottato”, ha denunciato Trapanese a margine della presentazione del rapporto ‘Sussidarietà e… sviluppo sociale‘ realizzato dalla Fondazione per la Sussidarietà in collaborazione con Istat. “Faccio un esempio, io gay e single ho adottato Alba“, ha proseguito Trapanese. “Per il mio compagno, con cui vivo da oltre un anno, se vogliamo fare la trascrizione, sarà impossibile e non avrà diritto su nulla nella vita di mia figlia”.
L’unica strapa possibile è quella che il compagno di Trapanese adotti sua figlia, ma il percorso, checché ne dica Roccella, è tutt’altro che semplice. “Io ci ho messo circa un anno e mezzo“, ha ricordato l’assessore, come riportato da LaRepubblica. “Ma i tribunali già stanano collassando per le adozioni ordinarie, figuriamoci come si allungheranno i tempi in questi casi. Dovrà adottarla e quello che ieri diceva il ministro della Famiglia, che non c’è bisogno della idoneità non è vero. Ho dovuto fare un percorso al pari delle famiglie dove mi hanno chiesto l’idoneità, il mio compagno dovrà avere l’idoneità il che significa servizi sociali, avvocati, relazioni per qualcosa che già esiste, perché è una famiglia che già esiste. Se io ora dovessi venire a mancare. Alba vorrebbe vivere con l’altra parte della sua famiglia e non con lo zio“.
“Se io muoio“, ha ribadito Trapanese, “Alba sarà affidata a mio fratello e non al mio compagno che fa parte già della sua vita. Il sindaco di Milano ha voluto preannunciare quello che succederà, anche qui a Napoli non è arrivato un diktat: sono delle indicazioni ma è chiaro che questo è un problema sociale enorme”. “Inoltre, mettiamo caso che io e il mio compagno siamo sposati e decidiamo di separarci, il diritto dell’altro ad avere il rispetto della continuità affettiva non c’è. Ci sono una miriade di problemi”. “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli”, ha concluso l’assessore. “Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore. Stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?“.
Il governo Meloni, come esplicitato da più esponenti nelle ultime settimane, ha ufficialmente dichiarato guerra alle famiglie omogenitoriali e a bimbi che esistono, privi di diritti e chiaramente discriminati. Nel giorno della Festa del Papà, via Instagram Stories, Trapanese si è chiesto “che razza di società abbiamo creato per questi bambini? Com’è possibile che nel 2023 in Italia dobbiamo ancora discutere di festa della mamma e del papà, dobbiamo ancora non consentire di non avere pari diritti per i nostri figli?“. “Per l’Italia noi siamo una famiglia di serie B. Il messaggio che ci arriva è “accontentatevi, è tanto quello che vi stiamo dando, non chiedete altro“.
La bellissima storia di Luca Trapanese e la piccola Alba sarà presto film, Nata per Te, diretto da Fabio Mollo.
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