Ex sindaco di Cividale per Forza Italia, Stefano Balloch si è unito civilmente lo scorso anno con Tommaso Cerno, ex direttore dell’Espresso, ex senatore del Partito Democratico e attuale direttore del quotidiano L’Identità. A celebrare le nozze, a fine dicembre, Franco Grillini e Daniela Bernardi, sindaca della Lega, con i due uniti civilmente dopo quasi 10 anni d’amore e 30 di conoscenza.
Ebbene Balloch è ora in corsa alle elezioni regionali con Fratelli d’Italia in Friuli-Venezia Giulia, che si terranno ad inizio aprile.
Intervistato dal Corriere della Sera, Balloch ha svelato che sarebbe stato proprio Cerno a convincerlo ad accettare la candidatura per il partito di Giorgia Meloni, avendo sempre “avuto rispetto per le posizioni diverse dalle sue”. “Mio marito mi ha detto di pensare con la mia testa e di essere una persona libera, mi ha sempre insegnato a non avere paura“.
Nel passato dei due, con Cerno direttore de L’Espresso e Balloch uomo di Forza Italia, non sarebbero mancate le divergenze all’interno della coppia, dinanzi alle tante copertine contro Silvio Berlusconi.
“Berlusconi è quello che a 18 anni mi ha spinto a iniziare la mia avventura politica con Forza Italia. Erano una sorta di lettere al carissimo nemico: adesso ne ridiamo assieme. Ma non è sempre stato così“, ha confidato l’ex sindaco. “Abbiamo avuto anche momenti in cui ho detto in maniera forte che non condividevo una parola di quelle copertine. È una vita che litighiamo sulla politica. Adesso spero di riuscire almeno a fare in modo che mio marito mi voti (ride, ndr)“.
Dinanzi a ministri e parlamentari che esprimono opinioni visibilmente discriminatorie, Balloch, che non ha mai partecipato ad un Pride, rifiuta comunque l’immagine di una destra italiana omotransfobica, prendendo spunto proprio dalla propria candidatura. “Lo dico sempre con un sorriso. In Italia si pensa che la cultura appartenga alla sinistra e non alla destra, così come i diritti. Ma il fatto stesso che io sia candidato dimostra che sono retaggi che ci portiamo dietro. Sulle unioni civili abbiamo solo aderito a ciò che la legge ci ha offerto. Il ddl Zan? La sinistra ha fatto l’errore di esasperare i toni, rifiutando il dialogo. È naufragato tutto quando si poteva portare a casa qualcosa, si tratta di piccoli passi che si conquistano nelle istituzioni. Bisogna parlare con tutti. Di adozione e procreazione non abbiamo mai parlato“.
Lo stesso Cerno, quando era ancora in senato, prima propose uno sciopero fiscale da parte delle persone LGBTQI fino a quando non sarebbe stato approvato il DDL Zan, per poi scaricarlo, definendolo un “testo tardo-medievale, già vecchio e malfatto“, tanto da non averlo votato.
“Giorgia Meloni lottò contro le unioni civili“, ha infine ricordato Pierfrancesco Carcassi a Balloch, chiedendogli se non sentisse una dissonanza tra la sua storia personale e quella del partito con cui corre. “Guardo alla campagna del Friuli e ai passi in avanti fatti in queste tematiche. Lascio al dibattito parlamentare questi temi“, la replica dell’ex sindaco che ora punta alla regione Friuli.
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