È morto Stefano D’Orazio, il batterista dei Pooh. Il musicista, scomparso all’età di 72 anni, è mancato dopo essere stato ricoverato una settimana fa in ospedale per via del Covid-19. “Oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando, poi stasera la terribile notizia”, si legge sulla pagina Facebook della band.
Tra i tanti successi della sua lunghissima carriera – non per ultimo, quel Rinascerò rinascerai composta con Roby Facchinetti durante il lockdown -, non possiamo non menzionare Pierre, tra i brani più celebri della discografia dei Pooh. Un brano precursore dei tempi, realizzato nel 1976 e sottoposto a censura per via degli argomenti del testo, l’omosessualità e l’identità di genere. Scritto da Valerio Negrini e Roby Facchinetti, contenuto nell’album Poohlover, il brano Pierre è tornato in radio negli scorsi anni. Insieme alla riedizione del brano, un videoclip impegnato, con al centro il tema della lotta all’omotransfobia.
Proprio in occasione della ripubblicazione del brano, uscito in concomitanza con la reunion della band del 2016, Stefano D’Orazio aveva commentato lo spirito del brano, dimostrando una profonda sensibilità nei confronti delle tematiche care alla comunità LGBTQ+. Eccole qui, raccolte nel sito web ufficiale della band:
Il non essere accettati è di certo frustrante, come invece l’essere compresi può accendere il senso di appartenenza ad un mondo che se non ci respinge, facilmente può diventarci amico. In fondo il tempo è pieno di diverse verità ed aggrapparsi disperatamente alle proprie rende faticoso provare a comprendere quelle degli altri.
“Abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con sé stessa. Un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti”. Così lo ricordano ora i suoi storici amici dei Pooh, che avranno modo di ricordarlo intensamente nelle prossime ore. Magari proprio con le intense e immortali note di Pierre.
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È morto per complicanze da COVID , già stava combattendo da anni contro un male ben più grave. RIP