In gennaio Barack Obama, nel discorso di insediamento alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, è il primo Presidente degli Stati Uniti a esprimersi a favore dei diritti gay: “Il nostro viaggio verso la libertà non potrà dirsi completo fin quando i nostri fratelli e le nostre sorelle omosessuali non saranno trattati come tutti davanti alla legge: se è vero che tutti siamo creati uguali, allora l’amore tra ciascuno di noi dev’essere trattato allo stesso modo”.
In Italia, in aprile, è Franco Gallo, presidente della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana, a sottolineare la necessità di legiferare in merito ai diritti delle coppie omosessuali: “Bisogna regolamentare i diritti delle coppie omosessuali nei modi e nei limiti più opportuni”. L’11 giugno il Comune di Palermo istituisce il registro delle unioni civili, che garantisce “il rapporto tra due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso…”. Tre giorni dopo è questa città a ospitare il Pride nazionale, al quale partecipano importanti cariche istituzionali: il Presidente della Camera Laura Boldrini, il Ministro delle Pari Opportunità Josefa Idem, il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, e Leoluca Orlando sindaco della città ospitante.
Il Gay Village allestito in questa circostanza è il più grande d’Europa: situato all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa occupa 50.000 metri quadri e ospita per i dieci giorni del Pride concerti, mostre, convegni, rassegne cinematografiche, due discoteche e spazi per la ristorazione e per l’artigianato. Il 29 giugno nasce Onda Pride, su iniziativa del comitato Arcigay di Napoli e dei comitati pride di Napoli, Milano, Bologna, Catania, Barletta e della Sardegna, rete organizzativa per coordinare i diversi pride cittadini e regionali.
Nel mese di settembre Guido Barilla, presidente della nota azienda di pasta, dichiara: “Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca….”. Si scatena una bufera: le associazioni gay lanciano una campagna di boicottaggio della pasta Barilla, la notizia viene diffusa dai media di tutto il mondo, la concorrenza ne approfitta e le scuse pubbliche di Guido Barilla poco servono a riabilitare la sua immagine.
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