“Credo che siamo noi ad aver creato Dio a nostra immagine e somiglianza invece del contrario. È come se avessimo creato questo piccolo contenitore e avessimo deciso di infilarci dentro l’infinità di Dio, per paura che lasciandola fuori possa metterci troppo in discussione, e poi costringerci a metterlo in croce e ucciderlo.”
Paul è un diciassettenne all’ultimo anno di liceo, e sta con la stessa ragazza fin dalle medie. È chiaramente gay, ma se la vive malissimo. Vive in una piccola città della provincia texana con il padre ex alcolista (la madre è morta qualche anno prima), immerso in una comunità dove anche molti giovani, tra cui lui, sono profondamente religiosi. Il suo rapporto con Dio è intenso e costante, ed è per questo che Paul entra in crisi quando nella sua vita repressa ma tranquilla si affaccia Manuel, appena arrivato in città. Anche lui studente, anche lui credente, anche lui di origini messicane. Ma dichiaratamente gay. Per Paul, ormai così assimilato da rifiutare perfino di farsi chiamare con il suo nome di battesimo, Pablo, comincia un percorso tormentoso e al tempo stesso emozionante, nel quale la nascita di un sentimento forte nei confronti di Manuel, maturato in un crescendo di contrasti con l’ambiente scolastico, ma anche di rincuoranti scoperte in merito all’apertura mentale dei propri amici, andrà di pari passo con la messa in discussione della fede, o meglio, dei reali significati del messaggio biblico in relazione a fede e omosessualità.
“Non capisci?” la voce di Manuel carica di passione, “Gesù non solo ci ordina di amare Dio, gli altri e noi stessi. Ci mostra anche come farlo: restando se stesso, non smettendo di essere sincero, sia quando viene acclamato dalla folla, sia quando è appeso alla croce, e dialoga con Dio perdonando chi lo ha crocifsso. Il suo messaggio è sempre identico: Sii te stesso, a qualsiasi costo. Come puoi adorare il creatore di tutte le creature del mondo se non cercando di essere la persona che Dio ha voluto tu fossi? Bisogna avere il coraggio di essere autentici!”
Playground continua nell’opera di pubblicazione dello scrittore Alex Sanchez, autore della fortunata trilogia Rainbow Boys, Rainbow High e Rainbow Road. Sono libri per teenager, quella che nei paesi anglosassoni viene definita young adult fiction: una narrativa fresca, semplice, veloce, che tuttavia riesce a risultare avvincente e a tratti anche profonda. Se da un lato quella di È una questione d’amore è la tipica vicenda liceale intrisa di romanticismo e popolata da personaggi sostanzialmente stereotipati (anche se il fatto di scegliere come attori principali di un romanzo a tematica gay dei giovani cristiani rappresenta un punto di originalità, nonché un’interessante finestra su un mondo poco conosciuto), dall’altro i molti passaggi in cui gli studenti analizzano le Scritture sono sinceramente appassionanti, in quanto affrontati con documentata precisione e piglio quasi giallistico. Alla ricerca della propria formazione umana, sentimentale e religiosa, i protagonisti del libro investigano tutti quei passaggi della Bibbia troppo spesso recepiti in maniera acritica e utilizzati come argomenti contro l’omosessualità, giungendo ad alcune scoperte sorprendenti tanto per loro quanto – c’è da scommetterci – per molti lettori. Il risultato è un piccolo gradevole libro, alimentato però da uno slancio civile notevole, il cui potenziale comunicativo e politico risulta amplificato proprio dal fatto di essere narrativa di consumo. Non sarebbe affatto male se venisse letto anche nei licei del nostro (superficialmente) cattolicissimo paese.
“Lo sai che il corteggiamento e la genitorialità omosessuale è scientificamente documentata in oltre cinquecentocinquanta specie animali?”
“Dici sul serio?” chiedo – anche se mi torna in mente di aver visto due cani maschi, e anche due cavalli, montarsi a vicenda.
“Controlla su Internet” ribatte Manuel. “Quello che è davvero innaturale è l’omofobia. l’Homo sapiens è la sola specie in natura che reagisce all’omosessualità con l’odio.”
Alex Sanchez, È questione d’amore
Traduzione di Alessandro Bocchi
Playground, pp. 184
In libreria da metà novembre.
di Matteo Colombo
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