Twitch, Facebook Gaming e tutte le piattaforme in cui i gamer condividono con i follower le loro esperienze di gioco, non esistono solo per l’intrattenimento. O meglio, c’è che li usa per unire l’utile al dilettevole. Durante la pandemia queste piattaforme hanno registrato un incremento esponenziale di utenti per un monte ore di streaming video impressionante. La cultura dei videogiochi ha visto un impulso senza precedenti, trasformando i suoi protagonisti in veri e propri influencer.
Perché, allora, non usare questa nuova posizione per fare anche del bene alla propria comunità? Si è chiesto la stessa cosa Michael Reynolds – aka The Fierce Diva, come recita il suo username –, un content creator e gamer afroamericano e queer. Appassionato di videogiochi sin da bambino, fino a poco tempo fa il mondo virtuale era il suo meccanismo per affrontare i problemi di salute mentale e di depressione che lo affliggevano.
Ricorda come anche durante l’università, avesse sempre con se la sua console per poter giocare: essere connesso al mondo del gaming era il suo modo per affrontare ciò che succedeva attorno e dentro di lui, qualcosa che non riusciva a comprendere fino in fondo. Questo, finché dopo anni a credere di essere semplicemente pigro, non gli è stato diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione, o ADHD. Il che lo ha spinto a iniziare a prendersi seriamente cura della sua salute mentale. E la parte migliore è quello che ha deciso di fare dopo essere entrato nel mondo del gaming in streaming.
«Volevo essere parte delle soluzioni per i problemi del mondo. Volevo sentirmi come se stessi facendo qualcosa di buono che significasse qualcosa nella mia vita. Non solo fare soldi»
Da recenti studi è emerso che negli Stati Uniti un adulto su cinque ha esperienza di disturbi mentali in diverse forme, e molti si rivolgono al gaming come auto-terapia. Per questo, The Fierce Diva ha deciso di utilizzare la sua piattaforma per spingere i suoi follower a dare priorità alla propria salute mentale e affidarsi ad un aiuto professionale.
Inizialmente, la sua piattaforma poteva permettersi solo di incoraggiare gli utenti che interagivano con lui a dare importanza alla loro salute mentale. Poi, con l’arrivo di Meta, Facebook ha dato vita al Black Gaming Creator Program: partito nel 2020, l’impegno dell’azienda ha visto 10 milioni di dollari investiti verso la comunità dei content creator di colore.
Se si sia verificato un allineamento dei pianeti, non ci è dato saperlo. Fatto sta che, più o meno nello stesso periodo, Michael è entrato in contatto con BetterHelp, un servizio di counselling online, che ha accettato di iniziare una partnership con lui. Il risultato: attraverso la sua piattaforma, The Fierce Diva può finanziare i costi della terapia per i followers che non hanno le disponibilità economiche necessarie.
«So per certo che avevo bisogno di terapia, e mi ha cambiato la vita. So che, se mi ha potuto influenzare in questo modo, sto concretamente facendo del bene alla mia comunità e alle persone che ne hanno più bisogno»
Attraverso questa iniziativa, The Fierce Diva sta cambiando la visione del mondo del gaming. Non più solo come comunità di nerd appassionati di videogiochi, ma anche una comunità più aperta e inclusiva che si sostiene a vicenda. Anche questo significa essere parte del cambiamento che si vuole vedere nel mondo.
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