Un nuovo e impegnativo ruolo omosessuale per la star di Hollywood
Non è la prima volta che la bravissima Meryl si cala nel ruolo di un’omosessuale: nel 1979 è stata la ex-moglie lesbica di Woody Allen in Manhattan e ora ci riprova in "The hours". Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore gay Michael Cunningham, vincitore del premio Pulitzer, il film sarà prodotto e finanziato dalla Miramax Films e dalla Paramount Pictures. Insieme alla Streep un cast d’eccezione: Julianne Moore – reduce da Hannibal – Nicole Kidman, fresca di divorzio da Tom Cruise, Ed Harris e Stephen Daldry (Billy Elliot) alla regia. L’inizio delle riprese è previsto in questi giorni.
La vincitrice dell’Emmy Award Allison Janney (nella foto) sarà la sua compagna e malgrado il film non sia ancora ‘nato’, voci di corridoio lo darebbero già candidato alla statuina dorata. Dopo il non troppo soddisfacente "A Girl Thing", con la scarsa interpretazione di Elle Macpherson e Kate Capshaw, Meryl e Allison potrebbero essere la coppia lesbica dell’anno. La trama si sviluppa attorno alla vita di tre donne di diverse generazioni ugualmente influenzate da Virginia Woolf. Cunningham riporta in vita il suo idolo letterario, intrecciando la sua storia a quella di due donne contemporanee. In un grigio mattino di Londra del 1923, la Woolf si sveglia da un sogno che porterà a "Mrs. Dalloway".
Nel presente, in una bella giornata di giugno al Greenwich Village, la 52enne Clarissa Vaughan sta preparando una festa per un poeta che sta morendo di AIDS, e a Los Angeles nel 1949, Laura Brown, incinta e insoddisfatta, fa del suo meglio per organizzare il compleanno di suo marito, ma non riesce a smettere di leggere Woolf. Cunningham passa da una storia all’altra senza soluzione di continuità, ma anche se sono separate dal tempo e dallo spazio, le tre protagoniste sono connesse dai comuni dubbi sulla vita, sulle relazioni e dal loro ruolo nelle stesse. Il romanzo necessita di una certa dose di concentrazione da parte del lettore, ma merita di essere letto.
L’autore sembra catturare perfettamente il genio di Virginia Woolf e malgrado la discontinuità riesce a far immergere completamente chi legge nelle vite delle tre protagoniste.
Molti consigliano di leggere Virginia Woolf prima di cimentarsi nel libro di Cunningham; altri affermano che non ha alcuna importanza. Si tratta indubbiamente di un omaggio dello scrittore alla sua musa ispiratrice: i loro stili si fondono in uno, seguendo uno "stream of consciousness" che esplora l’interiorità della vita. I temi ricorrenti del suicidio, della follia e dell’ambiguità sessuale sono esplorati con sensibilità e profondità.
È una meditazione sull’arte e sulla vita e in molti sono concordi nel dire che la prosa è perfetta, e presenta osservazioni acute ed eloquenti. Un libro piccolo che va letto lentamente per non sciuparlo. Vedremo se il film sarà degno delle aspettative.
di Lily Ayo
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