Prende vita oggi all’ombra della Mole Antonelliana di Torino Lovers, il più antico festival sui temi LGBTQI (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa e terzo nel mondo diretto dalla cineasta Irene Dionisio, con la consulenza artistica di Giovanni Minerba, fondatore con Ottavio Mai della rassegna. Una prima giornata segnata dalla presenza di Alba Rohrwacher, madrina della manifestazione, di Giancarlo Giannini, che ha dialogato con il giornalista e conduttore Pino Strabioli, di Drusilla e di Samuel, volto storico dei Subsonica.
Domani, 25 aprile, sbarcheranno in città Ira Sachs e Erika Lust, ma è chiaro che dinanzi all’anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo anche il Lovers non poteva esimirsi dal celebrare l’anniversario della Resistenza, in cui trovare il valore della ribellione contro ogni tipo di sopruso. Violenza fisica, morale o della propaganda. In un momento storico difficile per le comunità Lgbt come si costruisce un paese migliore? Quali sono le piccole battaglie che le persone Lgbt portano avanti quotidianamente per tornare a r-esistere?
Quesiti a cui proveranno a dare risposta le maggiori associazioni Lgbtqi italiane, che si racconteranno al Circolo dei lettori per l’evento organizzato dal Lovers Film Festival: “Esercizi di Resistenza e Resilienza”. Dalle ore 10:30 alle 13:30 si terrà un dibattito moderato da Simone Alliva, giornalista che ha condotto un’inchiesta lanciata qualche settimana fa da una copertina shock de «L’Espresso» dal titolo «Caccia all’Omo».
«La Resistenza è adesso” spiega Alliva “non solo memoria del passato ma disciplina nel presente. Dai dati basta dire che c’è moltissima nebbia ultimamente: sull’avvenire prossimo e remoto. C’è chi picchia alla cieca e chi invece ci vede benissimo. L’obiettivo di chi punta al consenso personale, alla polemica purchessia sono ora come sempre nella storia le persone gay, lesbiche, trans. Una Resistenza personale, privata, che può coincidere con una forma di Resistenza pubblica, collettiva».
Lo dicono i dati. Statisticamente siamo passati da 9 vittime di omotransfobia al mese a 22. L’Italia consegnata a chi prometteva di “abolire le unioni civili”, cacciare “le streghe” dalle scuole, curare gli omosessuali. La comunità arcobaleno per celebrare il 25 aprile racconta la resilienza civica e riflette sulla propria capacità di affrontare le difficoltà, gli eventi traumatici, di superarli e di riscrivere il proprio vissuto. Tra le associazioni che parteciperanno all’incontro, Arcigay, Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow, Agedo, Alfi, Quore, Coordinamento Torino Pride.
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