Da foggiana a due foggiani, Vladimir Luxuria ha replicato a tono a Pio e Amedeo, ieri resisi protagonisti di un monologo inaccettabile sulle “parole che non si possono più dire in tv“. Un monologo di 17 minuti in cui i due comici, maschi bianchi eterosessuali, si sono permessi di venirci a raccontare cosa dovrebbe essere considerato razzista e omotransfobico. Un monologo che ha scatenato un infinito dibattito social, con Matteo Salvini che si è chiaramente congratulato con Pio e Amedeo, a cui Vladimir ha così voluto rispondere.
Vero che l’ironia e l’autoironia sono grandissime armi, risorse, spesso anche un vaccino contro il virus dell’ignoranza e della stupidaggine. È vero che le parole devono essere contestualizzate, non sono avulse dal contesto. Una parola è offensiva quando c’è l’intenzione di offendere. Però l’ironia non basta, purtroppo. Penso a Malika, cacciata di casa mentre la madre le augurava tutto il male possibile. Non credo che per lenire il suo dolore fosse bastato a Malika riderle in faccia. Così come ricordo quando mi bullizzavano a scuola e mi facevano perdere la voglia di andare a scuola, non ce la facevo a ridere. Tutte le volte che mi hanno picchiata, non è che se io mi mettevo a ridere in faccia a chi mi stava picchiando lui avrebbe smesso di picchiarmi. Certe parole, accompagnate da un’azione violenta, non riescono ad essere frenate da un “ridiamoci sopra”, perché purtroppo non basta.
Messaggio ineccepibile, quello rivolto a Pio e Amedeo da Vladimir, che ha poi giustamente ribadito la necessità e l’importanza dei Pride, ancora oggi, dopo che i due comici li hanno derisi, chiedendosi a cosa servano.
© Riproduzione RiservataBisogna chiedersi perché esiste il Gay Pride e non l’Etero Pride. Forse perché ad esempio gli etero possono accedere al matrimonio mentre per i gay ci sono le unioni civili? Forse perché le coppie etero possono adottare e quelle gay no? Forse perché nessuno è mai andato a picchiare nessuno in quanto eterosessuale e magari due gay, in certi contesti, prima di baciarsi tra di loro devono guardarsi in giro per vedere che non ci sia nessuno con cattive intenzioni di colpirli, insultarli e picchiarli? Ironia sì, diritto alla satira sì, però attenzione perché purtroppo in certi contesti di omotransfobia non basta riderci sopra.
La barbarie dell Italia di oggi