Il corpo di un ragazzino era stato ritrovato tempo fa da alcuni canoisti che si allenavano nel laghetto dell’Eur, a Roma, ma solo da pochi giorni si è riusciti a dare un’identità al cadavere: si tratta di Cristian Bikis un rumeno di 16 anni, conosciuto alla procura di Roma, per via di un processo per sfruttamento della prostituzione moinorile in cui era parte lesa.
Alcuni mesi fa, infatti, Donato Galli, segretario e socio fondatore della Lega per i diritti sessuali della persona, era stato avvicinato a Valle Giulia, nota zona di incontri omosessuali di Roma, da un uomo rumeno che "offriva" incontri con Cristian, il ragazzino ritrovato morto: «Quel giovane, al quale non avrei dato nemmeno quindici anni, mi colpì per il suo sguardo da cane bastonato – racconta Doriano Galli al Corriere della Sera -. I suoi occhi mi imploravano di respingerlo. Era chiaro che era stato costretto dal suo connazionale, che era stato trascinato in quel posto con la forza. Sembrava pregasse Dio che io rifiutassi la proposta».
Così Galli fa avviare il processo nei confronti dell’uomo, che grazie alla sua testimonianza viene condannato a tre anni. Del ragazzino, che dopo il processo era stato affidato a un centro di accoglienza, dopo poco si persero le tracce. Anche il Galli lo cercò, raggiungendo il gruppo di rumeni che nel frattempo si erano spostati da Valle Giulia alla Stazione Termini; ma qui, in risposta alle sue domande ha trovato solo minacce e spintoni.
Poi, il ritrovamento e il successivo riconoscimento del corpo, che conferma la morte di Cristian: dall’apparenza del cadavere, non si può dedurre con certezza che si sia trattato di omicidio, ma è chiaro che dalla storia, sembra questa l’ipotesi più probabile.
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