A leggere certe notizie sembra che invece di andare avanti, a volte si torni indietro. In questo caso di ben 20 anni, ovvero a prima che l’OMS eliminasse per sempre l’omosessualità dall’elenco delle malattie.
Questa volta il caso è scoppiato a Brescia e precisamente alla casa di formazione di S. Efrem Diacono di proprietà della Diocesi, dove a partire dal 24 gennaio e fino al 20 giugno siterrà un ciclo di seminari per single e coppie con l’obiettivo preciso e dichiarato di aiutare chi lo vuole a "superare pulsioni omosessuali indesiderate". Titolo del ciclo, tenuto dal gruppo Lot Regina della Pace: "Capire la sfera emotiva relazionale, sessuale e dell’identità".
Il volantino promozionale promette che "tramite la riflessione, l’ascolto e la preghiera si può sperimentare la guarigione che viene da Dio". E aggiunge: "Da tempo è in corso una battaglia culturale che riguarda la persona umana e in particolare la sua identità sessuale. (La Congregazione per la dottrina della Fede) ha ribadito la natura della persona umana, creata da Dio, maschio e femmina, senza costruzioni culturali prodotte dagli uomini nel corso della storia". Tra gli oratori, immancabile, Luca Di Tolve, che per altro è il presidente del gruppo Lot.
Immediata la risposta dela comunità gay locale e non solo.
Il circolo Arcigay "Orlando" di Brescia ha organizzato per il giorno di inizio del ciclo di seminari, sabato prossimo, una manifestazione nazionale con inizio alle 14,30. All’iniziativa, che avrà come slogan principale "Non guarirete mai!", hanno già aderito l’Arcigay nazionale, Arcilesbica Bergamo e Milano, Lily Elbe e Pianeta Viola ed hanno assicurato la sua presenza Aurelio Mancuso e don Franco Barbero.
Nel flyer di convocazione della manifestazione si ribadisce "l’assurdità e la pericolosità di teorie pseudo scientifiche, ampiamente stigmatizzate da eminenti medici psichiatri e psicoterapeuti e sconfessate dall’ordine nazionale degli psicologi", l’intenzione di "difendere la dignità delle persone omosessuali e riaffermare che l’omosessualità non è una malattia. È, come dichiara l’Oms una variabile naturale del comportamento umano".
"Coloro che scelgono di partecipare (a questi corsi, ndr), per debolezza o per una non accettazione che deriva da condizionamenti esterni – ha dichiarato ad un quotidiano locale Luca Trentini, bresciano e consigliere nazionale di Arcigay -, rischiano di trovarsi immersi in un percorso molto doloroso. A loro noi vogliamo dire: se andrete lì non guarirete mai. Anzi, rischiate di stare ancora peggio, di soffrire ancora di più".
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