Si è molto discusso nelle ultime ore della posizione di Italia Viva sulla discussione intorno all’approvazione del DDL Zan. A poche ore di distanza dalle affermazioni di Ivan Scalfarotto sulla necessità di votare il testo già passato alla Camera, senza eventuali aperture alle modifiche suggerite dalle destre, Elena Bonetti è tornata ad esporsi sul tema, confermando la spaccatura all’interno del partito.
Esponente di punta della formazione guidata da Matteo Renzi e attuale Ministra per le Pari Opportunità e per la Famiglia, Bonetti è stata intervistata da Gaia Tortora ad Omnibus, talk show della mattina di La7. “La posizione di Italia Viva al Senato è pragmatica. Portiamolo in aula con tempi certi per approvarlo”, ha affermato l’accademica, aggiungendo però dopo:
Se, come è, non ci sono i numeri perché si è di nuovo tornati a quel dibattito della politica polarizzante, gli uni contro gli altri, un po’ brandendo dell’identità e senza avere il coraggio di fare quello che questo governo sta dimostrando che è possibile fare – cioè pur nella diversità delle opinioni, confluire su un unico obiettivo –, quello che temo è che il DDL Zan possa essere affossato. E questo non è possibile.
Quindi, per non affossare il disegno di legge, meglio tenere aperti i canali con il fronte destrorso, al costo di perdere il legittimo sostegno di chi ha realizzato e già votato alla Camera il testo. E di far ripartire l’iter, ancora una volta, mentre i casi di violenza omotransfobica ottengono sempre maggiore attenzione nel paese. I dubbi di Elena Bonetti sono tutti per la questione dell’identità di genere, “dimenticata” dal testo alternativo allo Zan proposto dalle destre:
Dopo anni di battaglie a tutela dei diritti delle donne, deve essere garantito da un lato il percorso di transizione, che è tutelato per legge, ma c’è anche una dimensione di rispetto di un’identità personale che ciascuno deve avere la libertà di poter esercitare su sé stesso. Allo stesso tempo, devono esserci delle regole sociali che tutelino i diritti di tutti, nelle diversità di tutti. Io credo che l’idea di un pluralismo su quale fondare l’universalità dei diritti sia un elemento fondamentale della nostra Costituzione, che va garantito.
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Bugiarda! Ma chi crede di prendere in giro questa tizia?! I numeri ci sarebbero eccome anche al Senato, se solo il micropartitino di cui lei fa parte non si fosse improvvisamente sfilato, chiedendo irricevibili modifiche allo stesso ddl Zan che avevano approvato e sostenuto alla Camera! Questo recente voltafaccia di Italia Viva è frutto di un mero calcolo politico dovuto al loro ennesimo (ri)posizionamento a destra. A farne le spese ovviamente siamo noi! Comunque questa tipa è davvero indegna di avere le deleghe alle pari opportunità. Per più di un anno è stata zitta sul ddl Zan, mai una parola e ora improvvisamente parla un giorno sì e l'altro pure contro, per affossarlo. Inoltre, in quanto, ministra alle pari opportunità dovrebbe tutelare anche le persone trans, anziché escluderle dalla legge, proponendo di eliminare l'espressione identità di genere, definita alla Camere con un emendamento proprio del suo micropartitino (on. Lucia Annibali, per la precisione). Davvero la peggiore ministra alle pari opportunità di sempre!