Se Davide Faraone ed Elena Bonetti, capogruppo Italia Viva al Senato e Ministra per le pari Opportunità, chiedono da settimane mediazioni sul DDL Zan, aprendo a modifiche da decidere con le destre, Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno nel governo Draghi, è di tutt’altro avviso.
L’ex vicepresidente del Pd, da oltre due anni in Italia Viva al fianco di Matteo Renzi, ha infatti preso pubblicamente le distanze dai colleghi di partito. In un’intervista al Manifesto, Scalfarotto è stato netto.
La destra, con i vari Pillon, vuole solo perdere tempo e su un argomento come questo – lo dico da riformista che si è spesso cimentato nelle mediazioni – non è possibile alcuna forma di compromesso. Loro vogliono solo affossarla, non vogliono alcuna legge contro l’omobitransfobia. Su temi come questo, le unioni civili, l’aborto, la spaccatura è insanabile: o stai da una parte o dall’altra. Con Lega e Fdi si perde solo tempo prezioso. Il testo di Ronzulli di Forza Italia finisce per indebolire la legge Mancino, altre ipotesi prevedono di eliminare il passaggio sull’identità di genere, lasciando così scoperte le persone transessuali, quasi un invito alla loro discriminazione che io stesso non potrei mai votare. Se cambi troppo rischi di perdere i voti di sinistra, la legge Zan deve passare così, altrimenti è morta: è già stata frutto di tanti compromessi alla Camera.
E allora come fare con Faraone e Bonetti, esponenti di peso di IV, che chiedono di aprire un tavolo con il centrodestra per trovare un’intesa sul DDL?
Faraone sta cercando, in buona fede, di allargare la base dei consensi per proteggere la legge visto che, a differenza delle unioni civili, stavolta il governo non potrà mettere la fiducia e che il passaggio in Senato sarà pieno di insidie. Capisco l’intenzione, ma non condivido: è un gesto di buona volontà che non porterà ad alcun risultato. Sanno bene come la penso, tra noi c’è una differenza sulla tattica parlamentare, non sulla volontà di portare a casa la legge Zan. Abbiamo contribuito a scriverla e l’abbiamo votata in modo convinto.
Scalfarotto si riferisce al voto alla Camera dei Deputati dello scorso novembre, quando IV votò in maniera convinta l’approvazione del DDL, dopo aver lavorato a limarlo e a modificarlo in commissione. Quindi cosa dobbiamo aspettarci dai renziani, quando il DDL Zan approderà in aula a palazzo Madama?
Nessuna marcia indietro, quando sarà il momento di votare per il passaggio in aula ci saranno i nostri voti, lo garantisco. I nostri voti non sono mai mancati, penso a quando in commissione Giustizia è stato deciso l’incardinamento della legge. Per ritrovare un’intesa nella vecchia maggioranza del Conte 2 bisogna rimboccarsi le maniche, invece a volte fare le vittime e cercare nemici è più facile che lavorare per l’obiettivo comune.
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Giusto per ricordare: potevamo avere come presidente della commissione giustizia Pietro Grasso invece di Ostellari se non fosse stato per l'astensione di Italia Viva.