La destra torna all’attacco della carriera alias nelle scuole. In Regione Lombardia nella seduta di domani 10 Ottobre è prevista all’ordine del giorno la MOZIONE 36 “Interventi contro la diffusione dei regolamenti scolastici sulla cosiddetta carriera alias” sostenuta da Fratelli d’Italia.
Grazie al protocollo definito carriera alias, che viene redatto in autonomia da ogni istituto scolastico, le persone transgender e le persone di genere non binario hanno la possibilità di vedere utilizzato il proprio nome e genere all’interno della carriera scolastica e universitaria in sostituzione di quello biologico assegnato alla nascita. Un protocollo che garantisce spazio di autodeterminazione e che, per le giovani persone transgender e non binarie, riduce il rischio di isolamento, depressione e suicidio. Leggi: Cos’è e come funziona la carriera alias >
Troppo per la destra che vuole schiacciare le diversità e umiliare le persone non conformi alla propria idea di “nazione”. Ed ecco una nuova crociata ideologica. Come già accaduto con le famiglie omogenitoriali, la destra nazionale parte da provvedimenti locali. E parimenti alla cancellazione degli atti di nascita registrati dal sindaco Sala a Milano, anche questa volta è la Lombardia a incubare l’ardita repressione nei confronti della comunità LGBTIQ+, mettendo in discussione anche l’autonomia scolastica.
Fratelli d’Italia ha chiesto al Governatore della Lombardia Attilio Fontana di stilare una lista di tutti gli istituti scolastici lombardi che offrono il protocollo di carriera alias. Il partito di Giorgia Meloni vuole fare chiarezza e nell’assemblea del consiglio regionale lombardo di domani 10 Ottobre vuole discutere sui provvedimenti che possono essere adottati contro la possibilità che nelle scuole sia adottata la carriera alias.
La Mozione 36 è stata presentata con la firma dell* seguenti consiglier* lombard*: Zamperini (Fratelli d’Italia), Garavaglia (Fratelli d’Italia), Invernici (Fratelli d’Italia), Schiavi (Fratelli d’Italia), Cacucci (Fratelli d’Italia), Mangiarotti (Fratelli d’Italia), Valcepina (Fratelli d’Italia), Bestetti (Fratelli d’Italia), Ventura (Fratelli d’Italia), Dotti (Fratelli d’Italia), Ferrazzi (Letizia Moratti), Bulbarelli (Fratelli d’Italia), Macconi (Fratelli d’Italia), Villa (Fratelli d’Italia), Bontempi (Fratelli d’Italia), Forte (Fratelli d’Italia), Scurati (Lega), Cappellari (Lega), Bravo (Fratelli d’Italia), Zocchi (Fratelli d’Italia), Baffi (Fratelli d’Italia).
Se approvata, la Regione dovrà intervenire presso l’Ufficio scolastico per obbligarlo a inviare una circolare di divieto delle carriere alias nelle scuole che l’abbiano adottato.
Già lo scorso luglio (2023) il consigliere regionale lombardo di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini aveva presentato la MOZIONE 36 da lui definita “contro la tendenza della carriera alias, perché non è conforme alla legge“. Dopo che scuole, università, student*, opposizioni e movimento LGBTIQ+ si erano sollevati contro l’iniziativa, la mozione era stata ritirata.
La destra era tornata alla carica un mese fa, settembre 2023, sempre in Lombardia. Questa volta era stato il consigliere regionale di FDI Pietro Macconi ad assumere il compito locale di dichiarare guerra alla carriera alias nelle università e nelle scuole. Macconi aveva addirittura mandato un’email agli istituti scolastici lombardi, sollecitando un intervento del Governo e paventando la possibilità di rimettere nuovamente la MOZIONE 36 all’ordine del giorno. Tuttavia il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara non aveva dato sponda da Roma alle incursioni della destra lombarda. E la MOZIONE 36 era sparita dall’ordine del giorno, dopo che l’11 Settembre era scattato un presidio da parte di student* e associazionismo LGBTIQ+. Durante la conferenza stampa, le teorie presentate dalla destra erano state ridicolmente sbugiardate, dati alla mano, al punto da creare imbarazzo alla stessa destra, la cui inadeguatezza e impreparazione sul’argomento erano stato messi a nudo anche dalla stessa psicologa, Jiska Ristori, che la destra portava a supporto delle proprie tesi, come raccontato da Il Fatto.
In Italia ad oggi, secondo quanto riscontrato da Agedo, ci sono 263 scuole che hanno implementato la carriera alias. Che presto saranno cancellate. Qui tutte le scuole >
Perché la strategia nazionale è tracciata ed è chiara. La lobby reazionaria cattolica Pro Vita suggerisce, e la destra di governo obbedisce. Sul fronte dei diritti civili si configura così sempre più una destra autoritaria. La strategia prevede di iniziare in Lombardia, dove domani la MOZIONE 36 sarà approvata, con la complicità di Forza Italia, che voterà insieme all’estrema destra di Fratelli d’Italia e Lega.
Scavalcare l’autonomia scolastica per vietare il protocollo della carriera alias che permette alle persone transgender e non binarie di avere un percorso di serenità a scuola si configura così come un nuovo e chiaro gesto di accanimento ideologico. Ancora una volta ai danni delle persone più fragili.
È stato intanto organizzato un nuovo presidio domani 10 Ottobre a Milano. Il sit-in di protesta si terrà in via Fabio Filzi, 22, sotto il palazzo della Regione Lombardia. Appuntamento dalle ore 9. L’assemblea del consiglio regionale con la MOZIONE 36 all’ordine del giorno è fissata alle ore 10.
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