Ex pugile, ex consigliere comunale di Trieste, ex Lega, ex Forza Nuova, no-Vax recentamente positivo al Covid-19 e orgogliosamente omotransfobico, Fabio Tuiach è stato rinviato a giudizio per diffamazione per un post omofobo pubblicato sul social russo VKontakte, da lui utilizzato. Il gup Marco Casavecchio, su richiesta del pm Montrone, ha riconosciuto anche l’aggravante “per aver commesso il fatto con finalità di discriminazione, odio etnico, nazionale, razziale o religioso“. Lo scorso febbraio Tuiach aveva così commentato l’aggressione all’attivista LGBT Antonio Parisi, selvaggiamente picchiato a Trieste da 4 sconosciuti.
“Un esponente LGBT è stato picchiato e scoppia il caso omofobia. Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per il gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti-gay come in tuto l’Est”.
Paroli agghiaccianti che suscitarono clamore, con centinaia di persone in piazza a chiedere l’espulsione di Tuiach dal consiglio triestino, e alle quali Parisi replicò con una querela, presentata dall’avvocato Maria Genovese. L’attivista LGBT, che si è costituito parte civile, ha così commentato l’esito del tribunale: “È una decisione civile. Dove una certa politica ha deciso di non prendere posizione, i giudici hanno dimostrato il contrario“.
Anche i Sentinelli di Milano avevano denunciato Tuiach, con Luca Paladini, fondatore e portavoce, che ha così commentato la notizia del rinvio a giudizio: “In un certo senso è come se andasse a sanare il buco legislativo: se ci fosse la legge Zan quel post non sarebbe considerato un’opinione ma istigazione all’odio in base all’orientamento sessuale“.
La prima udienza, come scrive in edicola IlPiccolo, andrà in scena il 7 aprile 2022.
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