Dopo anni di insulti omotransfobici, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Fabio Tuiach, consigliere di Trieste che sui social pubblica quasi quotidianamente il proprio odio nei confronti della comunità LGBT, deve essere cacciato dal consiglio comunale di Trieste. Nel weekend centinaia di persone si sono ritrovate in Piazza Unità d’Italia per chiedere le dimissioni di Tuiach, nei giorni scorsi in grado di deridere e insultare l’attivista Antonio Parisi, aggredito in strada. Non contento, Tuiach ha precisato come il “problema” dell’omofobia sia stato altrove risolto perché gli omosessuali vengono incarcerati, bruciati, uccisi.
Arcigay ‘Arcobaleno’ Trieste-Gorizia, che ha organizzato la manifestazione, ha chiesto le sue dimissioni, denunciando inoltre “per l’ennesima volta l’omolesbobitransfobia strisciante nel consiglio comunale. Dall’uscita dalla rete Ready per tutelare le persone lgbt alla soppressione delle iniziative per il contrasto degli stereotipi di genere; dal negare la sala matrimoni per le unioni civili o la piazza e il patrocinio del FVG Pride 2019, chiediamo una chiara presa di posizione delle forze realmente democratiche“.
In piazza anche esponenti dell’opposizione triestina, ovvero Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, SI e Italia Viva, come riportato dall’ANSA. Andrea Tamaro, presidente di Arcigay ‘Arcobaleno’ Trieste Gorizia, ha giustamente sottolineato come questa doverosa e sacrosanta richiesta di dimissioni non dovrebbe arrivare “dalla comunità Lgbt e neppure da qualche forza politica”, ma “dal sindaco di Trieste, che dovrebbe rappresentare tutte le persone della città, una città che dovrebbe essere accogliente verso tutte le persone”.
40enne ex pugile, Tuiach è stato eletto nel 2016 in quota Lega come consigliere comunale. Successivamente è passato prima a Forza Nuova e infine al gruppo misto, come indipendente. In pochi anni Tuiach ha scritto e detto di tutto e di più nei confronti della comunità LGBT, insultando e diffamando a cadenza quasi quotidiana. Nel 2019 chiese di spostare il Pride di Trieste in “un luogo isolato”, annunciando poi una preghiera di riparazione. Un anno fa chiese ai propri utenti, “voi sareste veramente così omofobi da non dare figli a due uomini innamorati che si sfondano il cu*o e litigano solo in mancanza di vasellina? Che mondo di mer**a, se non credi che questo sia amore oltre al blocco sui Facabook, presto sarai rinchiuso in campo di concentramento per omofobi“. Non contento, ospite de La Zanzara definì “l’atto omosessuale” come “satanico”, per poi dirsi “perseguitato dai gay”.
L’estate scorsa, sempre via social, un’altra follia: “Oltre ai migranti africani che fuggono dalla violenza di genere a cui diamo la protezione internazionale, dovremo accogliere anche i fro*i dell’est Europa che si sentono discriminati?”. Come sia possibile che costui possa ancora essere consigliere comunale in una città d’Italia, dovrebbe suscitare vergogna istituzionale a livello nazionale.
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Va bene,si sente Raul Bova,"Diavolo ti prego fustigaci nei tuoi meandri per averlo solo guardato..." Ma vattene!!